domenica 29 Settembre 2024
Una settimana fa il Guardian ha pubblicato un’intervista con la cantante Janet Jackson, una persona dalle condizioni di vita piuttosto privilegiate e con un accesso vantaggioso alla conoscenza del mondo. E a un certo punto dell’intervista Jackson ha balbettato che per quanto aveva sentito Kamala Harris non sarebbe “nera”, e che suo padre sarebbe bianco: «ho seguito poco le news di recente, ma mi hanno detto che sarebbe così».
Come voialtri sapete – voi che seguite le news più di Janet Jackson – non solo Harris è nera, non solo suo padre è giamaicano, ma le risposte di Jackson sono note falsità fatte circolare da Donald Trump e dai suoi sostenitori. E che ci siamo abituati a pensare siano trasmesse da a) fanatici squinternati, b) ingenui ignoranti o c) propagandisti in malafede.
Ma Janet Jackson?
Lo scorso agosto il New Yorker ha pubblicato un articolo su quelli che ha chiamato “low information voters”, elettori poco informati: una categoria di persone che non sono particolarmente impegnate e coinvolte nella propaganda partigiana e falsificatrice, e che non appartengono a classi sociali che non hanno accesso o abitudine all’informazione. Sono persone di classi medie, le cui vite sono in generale quelle della gran parte della popolazione e le cui opportunità di essere informate sono a portata di mano, ma che semplicemente non frequentano i mezzi di informazione, cartacei, televisivi o digitali. In molti casi non sanno le cose, sono ignare di temi e argomenti di attualità che per altre comunità più attente riempiono le conversazioni e le comunicazioni, e le notizie che arrivano loro vengono da fonti di quarta mano e altrettanto ignoranti (o in malafede), spesso dai social network.
Gli esempi non sono solo americani, ed è facile accorgersene. È presumibile che chi segue una newsletter sul mondo dei media viva in una bolla completamente diversa, e rischi di farsene influenzare: ma intorno a noi ci sono tantissime persone per cui la conoscenza delle notizie e dell’attualità occupa un tempo limitatissimo, una piccola accidentale parte della giornata. Per disinteresse, per altre priorità, per sfiducia, per preoccupazioni maggiori, ma anche per soddisfazioni maggiori: la famiglia, il proprio lavoro, le proprie passioni specifiche. Tantissime persone non sanno chi sia Giancarlo Giorgetti né cosa sia Hezbollah e meno che mai chi sia il direttore di Repubblica (o cosa sia il Post). Molte più di quelle che lo sanno, è facile ipotizzare anche senza sondaggi.
È sempre una cosa da tenere presente, emergendo dalla propria bolla, quando parliamo di giornali, o di funzionamento della democrazia.
Fine di questo prologo.
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