domenica 17 Novembre 2024
È un prologo anomalo, che riguarda questa stessa newsletter, ma faremo in modo che sia anche oggi un pezzo di informazione esemplare sul “dannato futuro dei giornali”.
Questa stessa newsletter nacque come offerta del Post per via dell’impressione che al Post stessimo continuando ad accumulare esperienze, competenze e attenzioni sui cambiamenti di ogni scala nel “mondo dei giornali”, sulle trasformazioni nelle redazioni, nei business, e nel modo in cui notizie e informazioni raggiungono tutti noi e formano la nostra conoscenza delle cose. In Italia non esiste tuttora un “media reporting” come nelle testate più importanti di altri paesi – Stati Uniti per primi – e i lettori, ovvero tutti noi, vengono informati discontinuamente e raramente sui funzionamenti e le trasformazioni dette. Questa newsletter si rivolge a tutti noi, ai destinatari delle informazioni, per dare strumenti e consapevolezze su come quelle informazioni vengono distribuite: pur essendo orgogliosa di avere raccolto tra i suoi iscritti anche molte persone che nel business del giornalismo ci lavorano, e delle attenzioni e dei contributi che le dedicano.
Fatta questa utile premessa, nel “dannato futuro dei giornali” ha una decisiva priorità – come sapete proprio da questa newsletter – la loro capacità di costruire sistemi di sostenibilità economica, che per il Post ha significato riuscire a far funzionare, dal 2019 a oggi, un progetto di abbonamenti che ha conservato aperti a tutti, e gratuiti, i contenuti del giornale online, senza nessun paywall, e di offrire parallelamente ad abbonati e abbonate una serie di contenuti e servizi che compensino il loro contributo e sostegno: podcast e newsletter, soprattutto, ma non solo. Lo stesso podcast più frequente del Post – Morning, con Francesco Costa – è diventato a un certo punto parte dell’offerta in abbonamento, garantendo al Post nuovi abbonati e abbonate e sostegno alle tante altre cose accessibili a tutti che ha fatto in questi anni.
Proprio per rinnovare e prolungare i risultati di questa doppia offerta parallela, dall’inizio di gennaio Charlie (assieme ai podcast Globo, Ci vuole una scienza e Amare parole) passerà a far parte delle newsletter destinate ad abbonati e abbonate. Scelta che anche in questo caso ci auguriamo che continuerà a farle raggiungere tantissimi lettori e che permetterà di garantire la sostenibilità economica del progetto principale di informazione del Post, privo di paywall, e di continuare ad arricchirlo come è stato in questi anni grazie alle tante persone che hanno voluto sostenerlo e a quelle che hanno ritenuto di abbonarsi per ricevere i podcast e le newsletter destinate a loro.
Intanto grazie a tutti, decine di migliaia di persone, per avere dato a Charlie il valore con cui contribuisce al progetto gratuito del Post.
Fine di questo prologo.
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