domenica 14 Luglio 2024

Charlie, grandi cose

Dal loro pubblico di lettori, i giornalisti sono spesso immaginati e ritratti come scaltriti esseri umani rotti a ogni esperienza, di grande realismo nel migliore dei giudizi, di grande cinismo nel peggiore. Educati dal mestiere alla diffidenza, alla critica, alla messa in discussione delle cose, ad “averne viste tante”, e a trattenere gli entusiasmi spontanei.
Ed è un po’ vero, che è un mestiere così, che fa diventare a volte così.

Ma c’è un elemento di ingenuità da cui tantissimi giornalisti e giornaliste, anche i più sgamati, non riescono a liberarsi, rivelando una affascinante debolezza. E che si manifesta nel momento in cui arriva un editore, o un direttore, che dice loro: “ho un progetto meraviglioso da affidarti, su cui ho grosse ambizioni e possiamo fare grandi cose, perché intendo investirci e darti le risorse e la libertà per realizzarlo”. Può essere un giornale nuovo, può essere un giornale da rilanciare, può essere una sezione del giornale, un progetto collaterale, uno sviluppo online, o un’altra cosa nuova e bella “che faremo insieme”.

E il giornalista o la giornalista accettano entusiasti e motivati, ovviamente: voi non accettereste? È tutto così convincente. Lo è persino per il giornalista o la giornalista che accettano entusiasti e motivati, malgrado “ne abbiano viste tante”. Malgrado abbiano visto tante storie simili in cui in tempi più o meno brevi l’editore si rende conto che i costi sono maggiori di quelli che aveva superficialmente calcolato; o che i tempi necessari a sviluppare quel progetto sono lunghi e serve pazienza; o abbiano visto che il direttore, una volta affidato quell’impiccio, torna a occuparsi d’altro; o che le risorse immaginate non ci sono, e non è possibile ottenere le due persone immaginate o qualunque altro strumento ipotizzato; o che certe cose non si possono fare, per via di questo e di quello. A volte il committente era in buona fede, e non sapeva bene quello che progettava e in che impresa si metteva; a volte aveva solo bisogno di rifilare delle castagne da togliere dal fuoco, e non l’ha raccontata giusta.

Giornalisti e giornaliste ne hanno viste tantissime di storie così. Eppure, quando l’offerta arriva a te, accetti, con entusiasmo. Faremo grandi cose.

Fine di questo prologo.

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