domenica 16 Giugno 2024
Nei dati di diffusione dei giornali quotidiani relativi al mese di aprile di cui diciamo qui sotto ci sono solo due testate che mostrano delle crescite: una è il Fatto, per cui fanno la differenza gli abbonamenti digitali a prezzo molto scontato rispetto al prezzo “di copertina”. Mentre più vistoso e fondato è l’aumento che riguarda il Manifesto, che senza fare sconti cresce del 15% rispetto all’anno scorso. Ci sono alcune premesse da fare rispetto a questo risultato: è sì il massimo positivo di una crescita iniziata da sei mesi, ma arriva dopo un più lungo periodo di perdite paragonabili a quelle degli altri quotidiani (i numeri sono tornati ora gli stessi di giugno 2021); il Manifesto beneficia di tre tre milioni annuali di contributi pubblici, che costituiscono un vantaggio rispetto alla maggioranza delle altre testate (e che sfrutta cercando di mantenere una distribuzione, costosa, su gran parte del territorio nazionale); parliamo di un quotidiano piccolo, tra quelli nazionali, con risorse più limitate e costi minori.
Ma guardare ai piccoli è spesso più promettente, di questi tempi: e detto tutto questo, sono da notare e apprezzare i risultati del Manifesto generati da una rinnovata e vivace campagna di abbonamenti e da una scelta di approcci all’attualità più “aperti”, secondo le parole del direttore Andrea Fabozzi, unita a una posizione sull’invasione israeliana di Gaza che ha estese condivisioni nel paese e non è stata sostenuta con altrettanta forza da altri quotidiani.
A prescindere dal merito, queste due cose sembrano dimostrare che – pur parlando di numeri piccoli nel quadro delle testate quotidiane – sia una saggia scelta quella di offrire qualcosa che venga percepito come diverso, e lo sia anche saper comunicare questa diversità. Impressione rafforzata in questi mesi anche dal declino delle testate di destra vicine al governo, incapaci di differenziarsi a sufficienza l’una dall’altra e di conservare il loro messaggio – credibile o no che fosse – di “fuori dal coro“.
Naturalmente nessun approccio o strategia che funzioni in termini di vendite può essere ammirato a prescindere dalla qualità del giornalismo che diffonde: su questo ognuno è giudice, coi suoi criteri, di quale sia la qualità del giornalismo del Manifesto o quella della Verità o di Libero. Ma così come durante la pandemia è stato interessante vedere cosa stava succedendo agli ultimi due, questi sono tempi in cui è interessante vedere cosa sta succedendo al Manifesto.
Fine di questo prologo.
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