domenica 12 Febbraio 2023
Se c’è una volta in cui la sovreccitazione enfatica dei mezzi di informazione ha sotto qualche sostanza è questa, quella intorno ai progressi delle “intelligenze artificiali” nelle compilazioni di testi, progressi resi spettacolarmente visibili dal software ChatGPT . Abituati come siamo al sentir gridare al lupo a proposito degli NFT, del metaverso, di Clubhouse, e di molte altre “next big things” estinte o ancora tutte da affermarsi, potremmo entrare in modalità scettica anche su questo. Ma invece stavolta qualcosa sta succedendo, e lo vede chiunque abbia cominciato a fare o osservare esperimenti: sono esperimenti ancora incompleti, ma il bicchiere è mezzo pieno. E non eravamo ancora pronti a riflettere su tutte le implicazioni e a prevedere tutti gli scenari, come ci è spesso già capitato in questi decenni (coi social network, soprattutto). Opportunità e disastri sono dietro l’angolo, e non è detto che immaginarli prima scongiuri i secondi: siamo padroni dei nostri destini fino a un certo punto, da qualche tempo. Ma è sicuramente il momento di immaginare con fantasia le prime, le opportunità, anche per chi ci tiene a una buona informazione, e non solo al risparmio dei costi: le intelligenze artificiali in aiuto della qualità dei contenuti e non solo della loro quantità. Come hanno dimostrato altri settori in passato, l’abbassamento dei costi di produzione e dei costi per gli utenti attraverso un abbassamento della qualità hanno grandi successi e generano crisi e ridimensionamenti, ma creano anche spazio e opportunità per le offerte competitive di maggiore qualità.
Fine di questo prologo.
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