domenica 13 Ottobre 2024
Nelle ultime due settimane sono tornate a comparire sui due quotidiani maggiori delle pagine pubblicitarie che promuovono dei servizi di certificazione di qualità delle aziende: in uno “una giuria di esperti” ha premiato “i migliori siti di ecommerce”, in un altro – a cui il Corriere della Sera ha offerto anche due pagine di articoli – sono classificati i “best employers”. Avevamo spiegato due anni fa su Charlie il meccanismo di questi servizi, soddisfacente per tutti i coinvolti.
“Le aziende beneficiate dalle “certificazioni” dell’ITQF sono migliaia, e poi possono dichiararlo pubblicamente “a fronte del pagamento di una licenza temporanea”, come è indicato in piccolo e non con grande chiarezza nelle stesse pagine pubblicitarie. È quindi nell’interesse di ITQF che le aziende ben figurino nelle proprie indagini, per poter vendere quei risultati alle aziende stesse, alle quali interessa usare nelle comunicazioni quella “certificazione” comprando pagine sui giornali (o spot in tv), ai quali interessa quindi che quelle certificazioni siano descritte come credibili. Tutti soddisfatti”.
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