domenica 7 Luglio 2024
Le dimissioni di Carlo Verdelli dalla direzione di Oggi sono una storia che ha dentro molte storie, che proviamo a riassumere nell’abituale sintesi di questa newsletter.
Verdelli ha 66 anni e potrebbe essere il giornalista italiano con la più varia e ricca esperienza e conoscenza del mondo dei giornali tradizionali in Italia. Nessun altro ha diretto due dei maggiori quotidiani (Repubblica e Gazzetta dello Sport), è stato vicedirettore di un terzo (Corriere della Sera), diretto due dei più importanti settimanali (Vanity Fair e Oggi) e avuto molti altri ruoli importanti in contesti assai vari (direttore del supplemento Sette del Corriere della Sera, capo dell’informazione in Rai). E in ognuno di questi passaggi, è stato protagonista di storie importanti: il successo dell’edizione italiana di Vanity Fair – forse l’ultimo successo di un periodico cartaceo in Italia -, il tentativo (sconfitto) di riprogettazione dell’informazione in Rai, l’invenzione di prospettive e spazi nuovi nella Gazzetta dello Sport, la battagliera gestione (brutalmente stroncata) dell’ultima fase della “prima Repubblica“.
All’inizio del 2022 a Verdelli era stata data la direzione del settimanale Oggi, che fa parte del gruppo RCS (quello che pubblica il Corriere e la Gazzetta, tra le altre cose), e che è sempre stato un settimanale “popolare” di attualità e argomenti più leggeri. Verdelli ci ha applicato la sua attitudine a prodotti giornalistici di maggior spessore e qualità, e raccogliendo collaboratori dalle testate RCS e columinist autorevoli (Liliana Segre, Ferruccio De Bortoli, Fabio Fazio, Valeria Parrella) ha avviato un’operazione simile a quella che – in tempi precedenti alla grave crisi delle riviste – gli era riuscita trasformando Vanity Fair da “femminile” in newsmagazine: dedicando all’attualità e alle news la prima parte del giornale, e alle celebrity e agli argomenti più “larghi” la seconda. I tempi sono diversi, ma l’operazione ha ricevuto diffusi apprezzamenti ed è riuscita a contenere il declino di diffusione che riguarda un po’ tutti i settimanali, mentre p iù critico è stato il bilancio della raccolta pubblicitaria, da cui il giornale – che costa due euro – dipende molto. Da quando Verdelli è diventato direttore, Oggi ha perso il 13% della diffusione per “copie individuali” (dati ADS, gennaio 2024 rispetto a gennaio 2022), mentre il suo concorrente Gente ne ha perse il 27%, e altri settimanali come Chi e Sorrisi e Canzoni hanno perso il 16%.
Questo malgrado la carenza di risorse e sostegno di cui il “rilancio” di Oggi, più volte comunicato dall’azienda RCS, avrebbe avuto bisogno: la testata anzi è stata soggetta alle strategie abitualmente preferite dall’editore Urbano Cairo – spesso con buoni risultati economici, ma con le conseguenze relative sui prodotti editoriali – di riduzione dei costi e degli investimenti. Verdelli ha così ritenuto di avere fatto quello che poteva e si è dimesso.
Al suo posto Cairo ha nominato una figura di direttore molto diversa: Andrea Biavardi ha versatilmente guidato (dopo una breve direzione alla Nazione e al Giorno negli anni Novanta) riviste assai varie di argomenti di minore attualità giornalistica, da For men magazine, a Men’s Health a Vera, a In viaggio, e più di recente Airone fino alla sua chiusura e poi Giallo (che negli stessi due anni ha perso il 30% delle copie), oltre ad avere ottenuto una visibilità televisiva partecipando a programmi di intrattenimento e di cronaca, e ad aver scritto il libro Sbuccia il maschio.
– Carlo Verdelli intervistato da Luca Sofri nel 2020.
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