domenica 18 Giugno 2023
Ad agosto Fred Ryan lascerà il Washington Post, di cui era “publisher e chief executive”, ovvero il capo dell’azienda, scelto da Jeff Bezos quando aveva acquistato il giornale nel 2014 (prima Ryan era stato tra i fondatori del sito Politico, e capo dello staff del presidente Reagan: ora andrà a lavorare alla Reagan Foundation). Il suo ruolo aveva avuto una controversa visibilità quando alla fine dell’anno scorso aveva annunciato una serie di riduzioni di personale al giornale ed era stato contestato dalla redazione. Il suo successore non è stato ancora scelto.
A margine, è interessante notare – abituati ai toni elusivi e autocelebrativi di simili comunicazioni da noi – l’indipendenza e obiettività con cui lo stesso Washington Post ha dato la notizia che riguarda l’azienda, riferendo delle difficoltà del giornale e persino segnalando i migliori risultati della concorrenza.
“His departure comes at a time when economic head winds have buffeted the entire media industry — including The Post, which slowed its recent expansion with a rare round of layoffs earlier this year — after tension among top executives and the exits of several top Post leaders and journalists for jobs with competitors […] He is departing at a tumultuous time for the media industry, when declining advertising revenue and audience numbers have prompted waves of layoffs and closures at other news organizations. Some competitors, however, have continued to grow digital subscribers — the New York Times announced in May that it had added 190,000 new subscribers in the previous quarter. During the same period, the Wall Street Journal added 132,000”.
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