domenica 21 Maggio 2023
In Francia, sono tre i quotidiani nazionali più importanti e a maggior diffusione: Le Monde, Le Figaro e Libération. Le Monde – che è uno dei grandi giornali di maggior qualità al mondo, con una eccezionale attenzione agli esteri e alla cultura – ha una posizione e dei lettori progressisti ed è il quotidiano più autorevole e più letto del paese (coincidenza assai rara nel mondo). Fu fondato alla fine del 1944, poco dopo la liberazione dall’occupazione tedesca di Parigi e di gran parte della Francia. Nel 2022 ha venduto più di 450.000 copie (cartacee e online) al giorno. Ha un suo sito dal 1995, una versione online in inglese dal 2022 ed è il quotidiano francese più venduto all’estero. Oggi è di proprietà di Le Monde Group, il cui socio principale è il fondatore dell’azienda Iliad, Xavier Niel, insieme tra altri a Daniel Kretinsky, imprenditore ceco di grandi interessi nei giornali europei. Un quarto della società editoriale è del “Polo dell’Indipendenza di Le Monde”, costituito da diverse associazioni sindacali di giornalisti e dipendenti del gruppo. Il direttore viene eletto democraticamente dalla redazione. Le Monde ha anche la particolarità di essere uno dei pochi “quotidiani della sera” rimasti, venendo distribuito nelle grandi città il pomeriggio con la data del giorno dopo, e nel resto del paese la mattina seguente.
Il suo concorrente di centrodestra è Le Figaro , fondato nel 1826 come un settimanale satirico e che deve il suo nome alla commedia teatrale “Le nozze di Figaro” del drammaturgo settecentesco Beaumarchais. Nel 2022 ha venduto in media 350.000 copie al giorno (cartacee e online) ed è di proprietà della famiglia Dassault, che possiede varie aziende fra cui la più importate è la Dassault Aviation che costruisce jet privati e aerei militari.
Il terzo quotidiano generalista per importanza è Libération (ma chiamato spesso solo Libé dai suoi giornalisti, lettori ed estimatori) fondato da un gruppo che comprendeva lo scrittore Jean-Paul Sartre nel 1973 e divenuto rapidamente un grande caso di successo e creatività come rappresentante della sinistra francese. Oggi rimane più a sinistra di Le Monde, ma più moderato rispetto ai suoi primi anni, dopo periodi di crisi e vicissitudini societarie: fu comprato prima dal banchiere Édouard de Rothschild e poi dall’imprenditore francese Patrick Drahi, attuale proprietario del giornale attraverso il Gruppo Altice, di cui è fondatore e presidente. Dal 2021, il giornale è di proprietà della società Presse Indépendante SAS, sempre legata al Gruppo Altice. Anche a Libération è la redazione a eleggere il proprio direttore. Nel 2022 ha venduto poco meno di 100mila copie al giorno, la metà del quotidiano sportivo L’Équipe , che è il vero terzo giornale francese per diffusione ed è posseduto dal Gruppo Amaury. Dopo questi c’è il quotidiano economico e finanziario Les Échos (di impostazione liberista) posseduto dal grande gruppo internazionale del lusso LVMH: quello che possiede aziende come Louis Vuitton, Dior, Bulgari, Fendi, Loro Piana e Tiffany & Co. Due mesi fa il direttore di Les Échos, Nicolas Barré, è stato rimosso dalla carica dieci anni dopo la sua nomina. Secondo diverse letture la decisione sarebbe stata presa dal fondatore e amministratore delegato di LVMH Bernard Arnault, forse perché Les Échos aveva pubblicato di recente un articolo sulle indagini fiscali al gruppo LVMH.
LVMH possiede anche Le Parisien , quotidiano regionale dell’Île-de-France, la regione di Parigi, che ha anche una versione nazionale chiamata Aujourd’hui en France. Insieme, l’anno scorso hanno venduto circa 250mila copie al giorno e si posizionano politicamente al centro. La Francia ha molti altri quotidiani regionali, fra cui Ouest-France, che copre la Bretagna, la Bassa Normandia e i Paesi della Loira.
Un progetto importante e molto seguito e apprezzato in questi decenni di cambiamenti digitali è quello di Mediapart, testata online indipendente e di sinistra creata nel 2008 da Edwy Plenel, ex direttore di Le Monde. Mediapart è famosa per le sue inchieste sulla politica francese come quella recente sui presunti finanziamenti russi al partito di Marine Le Pen o quella che nel 2012 accusò l’allora Ministro delle Finanze Jérome Cahuzac di frode fiscale e riciclaggio attraverso conti non dichiarati in Svizzera e Singapore. La testata si sostiene solo grazie ai suoi abbonati – oltre 200.000 dal 2021 – che sono gli unici a poterne leggere gli articoli, tutti dietro paywall.
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