domenica 9 Gennaio 2022
Ormai lo conoscete tutti, è stato spesso citato in questa newsletter. È uno dei giornalisti americani più famosi tra quelli emersi in questo secolo nella nuova informazione digitale: ha 45 anni, è stato a Politico (sito di politica innovativo e di gran successo), ha fatto il direttore di Buzzfeed (sito di enorme successo e che ha molto influenzato le scelte dell’informazione online) e da due anni era al New York Times, dove è diventato probabilmente il più importante tra i giornalisti che si occupano di media e giornalismo, creando scoop e risultati con le sue analisi e rivelazioni.
Ma questa settimana il Wall Street Journal ha anticipato la notizia – poi ripresa e confermata dallo stesso New York Times – che Smith cambierà di nuovo lavoro per creare da capo un altro progetto giornalistico insieme al suo cognonimo Justin Smith, finora capo del gruppo editoriale Bloomberg, annunciandolo con toni molto ambiziosi come destinato a lettori “di educazione universitaria e di lingua inglese”: indicazione che ha generato molti commenti e critiche, ma ha anche posto pubblicamente la questione generale del ruolo dell’informazione nell’animare le scelte e il dibattito tra i ceti più istruiti, consapevoli, poliglotti e curiosi, o piuttosto nel dedicarsi alla formazione e istruzione dei lettori meno informati.
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