domenica 9 Maggio 2021
Venerdì è stato bruscamente interrotto un progetto di fusione tra due società che registrano e comunicano i dati sui lettori dei giornali di carta e dei siti web, Audipress e Audiweb (avevamo spiegato meglio qui cosa sia Audipress). Il progetto avrebbe dovuto concludersi in queste settimane, e i dati di traffico online usualmente comunicati da Audiweb (che mensilmente citavamo qui su Charlie) sono sospesi da tre mesi e ne era stata annunciata la ripresa per fine aprile: ma non sono invece stati ancora pubblicati proprio per le nuove complicazioni di tutta l’operazione.
Quello che è successo nei giorni scorsi è legato alle ragioni stesse che avevano suggerito la fusione: ovvero una perdita di rilevanza nel mercato pubblicitario dei due enti di misurazione. Audiweb perché sul web si è persa del tutto la distinzione tra siti di informazione e siti in genere (grandi piattaforme comprese) rispetto alla pubblicazione di pubblicità: e uno strumento che dia solo i numeri dei siti di informazione è del tutto insoddisfacente per il business della pubblicità. Audipress perché il ruolo dei giornali di carta nello stesso settore pubblicitario è molto diminuito. La loro fusione in un unico sistema di conteggi intendeva rinnovare il senso delle misurazioni e renderle di nuovo più interessanti per quel settore.
Il problema è che queste stesse ragioni (la perdita di definizione di cosa sia “giornale”, cosa sia “testata”, cosa sia “media”, eccetera) generano sovrapposizoni e conflitti che erano già difficili da affrontare e che hanno coinvolto anche il più importante e noto degli enti di misurazione italiani, ovvero Auditel. Che misura il pubblico della tv. E che a sua volta è interessata a gestire le analisi di fruizione dei contenuti video e televisivi online. Per farla semplice: chi misura RaiPlay, Audiweb perché è un sito web (o il nuovo Audiweb/Audipress) o Auditel perché è un contenuto televisivo? Così Auditel si è messa di traverso e siccome i vari consorzi sono formati dalle stesse associazioni di pubblicitari, si è bloccato tutto.
Charlie è la newsletter del Post sui giornali e sull'informazione, puoi riceverla gratuitamente ogni domenica mattina iscrivendoti qui.