domenica 3 Ottobre 2021
Quella che è diventata la storia giornalistica della settimana – la rivelazione di una per lui imbarazzante vicenda che aveva riguardato il social media manager del partito della Lega Luca Morisi – ha avuto anche alcune implicazioni particolari sul piano della vita dei giornali. A pubblicare la notizia dell’indagine contro Morisi è stata per prima Repubblica, nella sua edizione di lunedì mattina: lunedì mattina un articolo simile era anche sul Corriere della Sera, ma non c’era nella primissima edizione del quotidiano, quella pubblicata online a mezzanotte e partita con le prime spedizioni alle edicole. La differenza tra le due edizioni del Corriere è stata mostrata su Twitter dalla vicedirettrice di Repubblica, per correggere il modo in cui un servizio di Sky Tg24 aveva indicato in entrambi i giornali gli autori dello scoop. Quello che probabilmente è successo è che al Corriere della Sera si siano accorti della storia – che può darsi conoscessero ma senza sufficienti sicurezze o conferme – dalla precoce edizione di Repubblica e abbiano cercato di non prendere un “buco” (come si chiama in un novecentesco gergo giornalistico il mancare una notizia importante pubblicata dai concorrenti) rimpiazzando una pagina già stampata nella successiva edizione. Se si tratti di un caso legato alla maggiore facilità di consultare per tempo i quotidiani rivali nelle edizioni digitali che escono poco dopo la mezzanotte, non è chiaro: ma non sarebbe la prima volta, e in passato ciascuno dei due quotidiani è stato cauto nel pubblicare la versione digitale più tardi quando aveva qualcosa di grosso e proprio.
Nei giorni successivi i due quotidiani sono sembrati muoversi parallelamente attingendo alle stesse fonti e con gli stessi sviluppi della storia.
Charlie è la newsletter del Post sui giornali e sull'informazione, puoi riceverla gratuitamente ogni domenica mattina iscrivendoti qui.