domenica 20 Febbraio 2022
Il Tempo è un quotidiano locale particolare: pur essendo “locale” la sua località è Roma, con tutto quello che ne consegue di rilevanza sul piano nazionale. Ed è stato quindi un quotidiano importante a lungo, dalla sua fondazione nel 1944, sia per centralità nell’informazione (la sua sede è tuttora davanti a Palazzo Chigi) che per diffusione. Da diversi anni però sono molto declinate entrambe le cose: oggi dichiara 8mila copie di diffusione, ed erano 40mila solo dieci anni fa, e il doppio dieci anni prima. La concorrenza col Messaggero (che comunica 73mila copie) non esiste più. Passaggi proprietari e diverse direzioni lo hanno consolidato come quotidiano di destra, e da sei anni appartiene al gruppo della famiglia Angelucci, insieme a Libero e al Corriere dell’Umbria. Questa settimana si è saputo che il suo direttore Franco Bechis (lo era dal 2018 ma lo era già stato quindici anni prima) lascerà, e che il suo successore sarà Davide Vecchi, giornalista che era finora al Corriere dell’Umbria e che ha lavorato per otto anni al Fatto.
Bechis, ma niente è ancora ufficiale, dovrebbe dirigere un nuovo quotidiano economico del gruppo concorrente della Verità.
La settimana precedente si era anche parlato di un’ipotesi di acquisto da parte del gruppo Angelucci nientemeno che del Giornale (il quotidiano della famiglia Berlusconi dalle cui esperienze sono nati sia Libero che la Verità, ultimamente in grandi competizioni), ma senza sviluppi o conferme per ora.
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