domenica 18 Febbraio 2024
L’impegno del gruppo editoriale GEDI nel dismettere tutto il proprio patrimonio di quotidiani locali – l’impegno principale perseguito negli anni della nuova proprietà – si sta avvicinando al suo compimento, dopo i diversi sviluppi passati. Questa settimana è stata rivelata la trattativa avanzata per la vendita del quotidiano La Provincia Pavese, conclusa la quale resteranno di proprietà di GEDI – accanto alle due testate nazionali Repubblica e Stampa – soltanto il Secolo XIX di Genova e la Sentinella del Canavese di Ivrea.
Alla prospettiva di cessione la redazione della Provincia Pavese ha reagito con maggiore polemica delle testate che l’hanno preceduta: scioperando martedì e pubblicando un comunicato molto severo di critiche all’azienda, in particolare contro la segretezza dell’identità dell’acquirente potenziale.
Chi intende comprare il giornale non può pensare di farlo senza discutere con la redazione, nascondendosi fino al giorno del “closing”.
Noi crediamo che debba rispondere ad alcune domande che vogliamo rivolgere pubblicamente.
1) Perché volete comprare un giornale in un momento storico di crisi dell’editoria?
2) Qual è il progetto editoriale per rilanciare la Provincia Pavese?
3) È vero che volete vendere la sede?
4) Siete consapevoli che i fondi per gli stati di crisi dell’editoria sono in esaurimento?
5) Quali sono le ragioni di tanta riservatezza?
Non si conosce l’identità del possibile acquirente perché è stato sottoscritto un «patto di riservatezza assoluto durante la fase di due diligence», cioè la verifica dei conti economici di un’azienda per una valutazione più attenta prima di un possibile investimento.
Nel corso degli ultimi mesi altre società si sarebbero interessate all’acquisto del giornale: mercoledì il quotidiano economico ItaliaOggi aveva scritto di due offerte di circa tre milioni. GEDI ha confermato a Charlie che però nessuno di questi contatti verbali è mai diventato una proposta concreta. Una sarebbe stata quella presentata da Geodis, una società di logistica e trasporti, che avrebbe offerto 3,4 milioni. Un’altra offerta dovrebbe essere arrivata da Confagricoltura di Pavia, che avrebbe voluto rilevare il giornale e gli immobili per i quali avrebbe offerto 2,2 milioni. Confagricoltura di Pavia avrebbe interesse nel rilevare il palazzo del giornale per farlo diventare la sede dell’associazione.
I conti della Provincia Pavese sono sempre rimasti in attivo fino al 2022, il bilancio del 2023 dovrebbe chiudersi invece in negativo. Il personale della redazione si è ridotto nel corso degli anni, passando da una trentina di giornalisti assunti a 22 (tra cui il direttore e un giornalista che lavora a Salute, inserto verticale di Repubblica), più una trentina di collaboratori. La redazione lavora in un palazzo di tre piani che in passato ospitava anche il lavoro dei poligrafici, che si occupavano dell’impaginazione del giornale: oggi il giornale occupa due piani, in uno lavora la redazione e in un altro la concessionaria pubblicitaria Manzoni del gruppo GEDI. Sono state delocalizzate tutte le attività diverse dal lavoro di redazione. Chi acquisterà la Provincia Pavese, a meno che non possieda già altri giornali, potrebbe essere quindi costretto a assumere altre persone per rendere indipendente il funzionamento del quotidiano; oppure continuare a usare i servizi di GEDI, pagandone i servizi.
Charlie è la newsletter del Post sui giornali e sull'informazione, puoi riceverla gratuitamente ogni domenica mattina iscrivendoti qui.