domenica 25 Giugno 2023
C’è stata una vivace e aggressiva polemica tra due importanti testate americane, questa settimana: il quotidiano Wall Street Journal e il giornale online ProPublica, uno dei più ammirati successi di informazione digitale di questi decenni, famoso soprattutto per il suo giornalismo investigativo. ProPublica ha lavorato a lungo a un’inchiesta su presunti favori e regali ricevuti dal giudice della Corte Suprema Samuel Alito e, come è consuetudine, ha inoltrato ad Alito una serie di domande per avere la sua versione prima di pubblicare l’inchiesta. Alito però, invece di rispondere al giornale, ha scritto un articolo molto polemico e controaccusatorio per la sezione dei commenti e delle opinioni del Wall Street Journal, contestando l’inchiesta e accusando ProPublica di una campagna denigratoria nei suoi confronti.
A questo punto la storia sono diventate due storie: quella delle accuse contro Alito ma anche quella del tema giornalistico. ProPublica ha intanto pubblicato la sua inchiesta, ma il Wall Street Journal ha raddoppiato la sua difesa di Alito con un editoriale ulteriormente severo e rispondendo violentemente alle accuse di comportamento scorretto per aver ospitato le risposte di Alito prima che ProPublica le ricevesse e pubblicasse il suo articolo.
Quello che bisogna ricordare è che le pagine dei commenti e delle opinioni del Wall Street Journal (“Op-ed”) sono una sorta di giornale nel giornale, con una redazione indipendente e una posizione politicamente molto più a destra del resto del giornale: che ha accusato ProPublica e la sinistra americana di non accettare di avere perso la maggioranza nella Corte Suprema e di cercare ora di deligittimarla con mezzi criticabili.
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