domenica 10 Settembre 2023
Le relazioni dell’editoria giornalistica internazionale con gli sviluppi – avvenuti e ipotizzati – nell’uso dei software di “intelligenza artificiale” continuano a essere convulse, dallo spiazzato al progettuale. Il New York Times, la testata di maggiore avanguardia e riferimento nel mondo sotto molti aspetti giornalistici, è uscito dal fronte “trattativista” di alcuni giornali maggiori e ha vietato alle società che producono software di AI di usare i suoi contenuti per istruire i software stessi. Intanto in un altro contesto, quello dell’entertainment, una sentenza statunitense ha confermato che il diritto d’autore non è applicabile ai contenuti prodotti da intelligenze artificiali, la cui profittabilità sarebbe quindi molto inibita: ma è vero che gli usi più promettenti delle AI dovrebbero essere quelli di supporto alla produzione di contenuti più che di produzione vera e propria del cento per cento dei contenuti pubblicati.
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