domenica 22 Ottobre 2023

A complicare le cose

Da qualche settimana Twitter ha eliminato i titoli delle notizie dalle anteprime degli articoli che vengono condivisi (ora si vedono solo l’immagine cliccabile, con una piccola scritta in un angolo che indica il nome del sito web da cui arriva il link, e il testo del tweet), causando alcuni problemi soprattutto ai siti di news: non è più così intuitivo che l’anteprima sia cliccabile e rimandi a un articolo, dal momento che viene visualizzata allo stesso modo di una semplice immagine aggiunta a un tweet.
Questa scelta sembra esser stata presa direttamente da Elon Musk per migliorare – a suo giudizio – l’estetica delle timeline ed è stata commentata negativamente da diversi giornalisti. Da quando Twitter (che adesso si chiama X) è stato comprato dal miliardario Elon Musk è diventato sempre più ostile nei confronti dei siti di news: negli ultimi mesi ha rimosso le spunte che verificano l’identità dei giornali e ha rallentato il caricamento dei link verso testate come il New York TimesReuters o verso servizi come Substack. La scelta di Twitter di eliminare i titoli dai link nei giorni dei bombardamenti sul territorio della Striscia di Gaza da parte dell’esercito israeliano, dopo l’attacco compiuto da Hamas, ha anche reso più facile la diffusione di disinformazione.

Per ovviare alla scomparsa dei titoli alcuni giornali stanno adottando nuove strategie: pubblicare tweet con un testo più didascalico per far capire di cosa tratta la notizia; usare lo screenshot del titolo del proprio sito come immagine principale del tweet; spiegare in modo esplicito ai lettori di cliccare se vogliono approfondire la notizia presentata nel post. Altri giornali stanno decidendo invece di twittare meno, rinunciando a portare le persone dal social media ai propri siti. Alcune testate giornalistiche avevano già deciso di non utilizzare più Twitter: fra queste c’è NPR, la radio pubblica statunitense, che aveva lasciato la piattaforma a aprile. Il Nieman Reports – una pubblicazione dell’università di Harvard che si occupa di approfondimento giornalistico – ha raccontato il bilancio della radio:

“ Sei mesi dopo, possiamo constatare che gli effetti dell’abbandono di Twitter sono stati trascurabili. In una nota diffusa al personale della NPR si legge che il traffico è diminuito di un solo punto percentuale in seguito all’abbandono di Twitter, […] anche se il traffico dalla piattaforma era già esiguo e rappresentava poco meno del due per cento del totale prima dell’interruzione dei tweet ”.

Charlie è la newsletter del Post sui giornali e sull'informazione, puoi riceverla gratuitamente ogni domenica mattina iscrivendoti qui.