Una mamma veneta per il nuovo Stato dell’India
È strano pensare che quando nasce un nuovo Stato, ci sarà pure una mamma che l’ha fatto nascere, no? Eppure è così. In questo caso è una mamma veneta, anche se lo Stato è molto lontano dalla provincia di Vicenza, dove questa mamma è nata.
Non è uno scherzo, in India sta per nascere davvero un nuovo Stato. Sarà il 29esimo della Repubblica indiana. È costato molte vite, secondo uno dei leader del movimento indipendentista: almeno 1000 ragazzi si sono suicidati per protestare contro i ritardi burocratici che ancora tentano di frenare l’inevitabile. Sono suicidi simili a quelli per il Tibet, spesso immolazioni di ragazzi che si bruciano vivi in pubblico. Ma il governo dell’Unione dell’Alleanza Progressiva è piuttosto determinato e infatti il Consiglio dei Ministri indiano ha appena approvato una legge per la creazione dello Stato del Telangana, che si stacca dall’Andhra Pradesh, portandosi via 10 province.
Cosa c’è di interessante in tutto questo? Non di certo il gioco politico di Sonia Gandhi (nata in una contrada vicentina, prima di espatriare) che cerca voti per le elezioni parlamentari della prossima estate, visto che le cose sembrano mettersi male per il suo Congress Party. Ciò che è interessante è quanto, proprio in India, casa madre di idoli e divinità, sappiano essere grati.
“Dovremmo chiamarlo ufficialmente lo Stato Sonia Telangana,” ha dichiarato commosso l’ex Ministro Shankar Rao, Congress Party. “Per aver fermato quest’emorragia di morti e suicidi, appena ottenuta l’indipendenza farò costruire una statua in ogni piazza in onore di Sonia Gandhi con la scritta Telangana Talli, Madre del Telangana.”
Non sarà così facile. Ora l’iter legale continua con il presidente indiano e dovrà affrontare ancora qualche voto. La partita non è conclusa. E subito i sindacati dei dipendenti statali, 58 mila autisti dei trasporti pubblici, 3 mila e 500 medici degli ospedali statali, decine di migliaia di studenti e insegnanti hanno bloccato la capitale, Hyderabad, in uno shutdown di protesta contro l’indipendenza. Dall’altro lato, cortei di altri studenti e di indipendentisti hanno manifestato a favore del nuovo Stato con striscioni che dicevano “Viva il Telangana!”
Non tutti accettano l’inevitabile cambiamento, e le doglie promettono d’essere dolorose per la nascita dello Stato indiano partorito grazie a una mamma veneta.