Internet pesa come una fragola
È un po’ di giorni che ritorno a un video e a un articolo che ho trovato per caso. Sono nati attorno a un’idea molto semplice: quanto pesa Internet?
Nel senso, non i macchinari che la compongono, ma le informazioni che ci stanno sopra o che vengono trasmesse. Per rispondere, perché una risposta c’è, serve una premessa. Perché si possano pesare, le informazioni devono avere una loro materialità. E, dal momento che esistono solo come bit sui computer, è abbastanza facile vedere che, con la tecnologia di oggi, la materia delle informazioni sono gli elettroni. I bit esistono come cariche elettriche, cioè come elettroni. Che, per quanto piccoli piccoli piccoli, in realtà hanno un volume e una massa. E questa è calcolabile.
Quindi c’è una risposta alla domanda: quanto pesa internet? Ed è: pesa come una fragola, cioè circa 50 grammi. Tutte le informazioni contenute nella memoria dei computer e trasmesse dai cavi della rete di reti, sono materiate in un quantitativo enorme ma in realtà leggerissimo di elettroni, che complessivamente all’incirca, suppergiù, più-o-meno, pesano così. Per me il ragionamento è affascinante, finanche poetico, logicamente strutturato e, se anche è impreciso (metti che internet pesi in realtà due fragole, o quanto un seme di limone, o magari anche come un’arancia grossa, perché siamo stati un po’ conservativi nella misura) diciamo che ci sta, perché si entra in un ordine di grandezza e, capito quello, diventa tutto molto più stimolante. A me fa pensare che una civiltà aliena potrebbe tranquillamente salvare tutto il sapere delle galassie, inclusa la loro mappa dettagliata, ben zippato dentro sei o sette gemme, ad esempio. Bello, no?
((Questo è un estratto della mia newsletter [Mostly, I Write ~ Newsletter] a sua volta figlia del mio canale Telegram di notizie e segnalazioni: Mostly, I Write.))