L’iPhone 8 Plus provato bene
Da due settimane sto provando il nuovo iPhone 8 Plus, il telefono che Apple ha presentato assieme all’Apple Watch Series 3 e all’iPhone X lo scorso 12 settembre durante il primo keynote che si è tenuto nel nuovo Apple Park, il campus aziendale voluto da Steve Jobs ma che il fondatore di Apple scomparso nel 2011 non è riuscito a vedere. Qui c’è una rassegna fotografica fatta da Recode dello Steve Jobs Theater, che è un posto notevole anche dal punto di vista architettonico.
Sono un utente iPhone dal primo modello, il 2G (mai distribuito in Italia) che comprai a Las Vegas pochi giorni dopo l’uscita nel giugno del 2007. Da allora ho posseduto o provato tutte le generazioni di apparecchi che Apple ha annualmente presentato. Per dire che un po’ una idea di come funzionino me la sono fatta. Qui sul Post ho parlato ad esempio dell’iPhone 7 Plus mentre sul Sole 24 ORE ne ho scritto più spesso: a partire dall’iPhone 4s (una vita fa), passando per l’iPhone 5 e infine arrivando agli iPhone 5s e 5c.
L’iPhone 8 Plus si presenta subito con una anomalia: Apple ha creato una tradizione informale di nomenclatura in cui ogni anno si alterna un nuovo numero al suffisso “s”. Il nuovo numero (ad esempio iPhone 5) presenta novità di design, scocca, usabilità. Invece il nuovo prefisso (nell’esempio iPhone 5s) introduce potenziamenti hardware, tecnologie più avanzate e cose simili. Nel caso dell’iPhone 5: il fattore di forma con schermo da 4 pollici con proporzioni 16:9, nuova scocca in alluminio, connessione LTE, più memoria e le stesse videofotocamere della generazione precedente. L’iPhone 5s l’anno dopo invece aveva la stessa scocca e lo stesso fattore di forma del 5 ma portava novità varie tecnologiche, a partire da un sensore per l’impronta digitale sul tasto home (Touch ID), videofotocamera potenziata, riprese slow motion, doppio flash, coprocessore M7 per il movimento che aumentava l’autonomia della batteria e ha aperto la strada al rilevamento più preciso e alla gestione delle informazioni sulle attività sportive o biometriche.
LA STRATEGIA DI APPLE
A partire dall’iPhone 6 però Apple ha iniziato a cambire passo. Da un lato ha scelto di presentare due formati diversi di telefono: la versione “normale” da 4,7 pollici e la versione Plus da 5,5 pollici. La seconda tra parentesi è quella che preferisco, dopo aver usato con minore soddisfazione il “piccolo” della coppia. Dopo l’aggiornamento dell’anno successivo con iPhone 6s e iPhone 6s Plus, Apple un anno fa ha presentato l’iPhone 7. Qui il secondo cambiamento di passo: iPhone 7 ha numerose novità tecnologiche però mantiene sostanzialmente lo stesso fattore di forma delle due generazioni precedenti, fatti salvi piccoli cambiamenti estetici. Quindi, nonostante il numero cambi, la forma rimane sostanzialmente la stessa.
Arriviamo a iPhone 8: l’apparecchio, se “indossa” una cover per proteggere la parte posteriore. (tra un attimo ne parliamo), è anch’esso identico agli iPhone precedenti, quelli a partire dalla generazione dell’iPhone 6. Le cover però non sono compatibili tra loro a causa di lievi cambiamenti del fattore di forma e del posizionamento e dimensione della videofotocamera posteriore. Ma il messaggio è che i telefoni dal punto di vista del design non sono andati avanti, nonostante la qualità dei materiali, del pannello LCD e del vetro che lo protegge sia costantemente migliorata.
L’iPhone 8 però si distingue nettamente sul retro, che è anch’esso fatto di vetro con una lavorazione molto gradevole e accurata anche per l’incisione della mela argentata (il modello che sto testando è color oro rosa, quindi con elementi bianchi come la cornice attorno al display). Per il resto, come abbiamo detto, è identico: la videofotocamera posteriore protrude sempre dalla linea del retro del telefono, le antenne sono inserite all’interno di elementi separatori in plastica integrati al millesimo di millimetro nel fascione di metallo che costituisce il telaio portante del telefono, e la stessa cosa accade per il vetro anteriore e posteriore. I miei polpastrelli hanno difficoltà a percepire la linea di incastro fra i diversi elementi, testimonianza alla capacità produttiva di Apple.
Il telefono innovativo dal punto di vista del design e di alcune funzioni è un altro ed è stato presentato assieme all’iPhone 8. Altra anomalia anche questa, seppure non sia la prima volta che Apple persenta un secondo telefono: è accaduto con l’iPhone 5c assieme all’iPhone 5s e all’iPhone SE assieme all’iPhone 6s. Il telefono innovativo di quest’anno invece è l’iPhone X (si legge “dieci”) che verrà rilasciato a novembre. Ne parleremo quando sarà il momento, ma anticipo che ha lo stesso processore ma dotazioni differenti, a partire dalla nuova videofotocamera e dallo schermo OLED a tutta scocca con “indentatura” (notch, in inglese) che contiene in pratica un piccolo Kinect e permette di fare il riconoscimento facciale in tempo reale per sbloccare il telefono ed effettuare i pagamenti.
IL FONDO IN VETRO E ALTRE COSE
Anche l’iPhone 8 che sto provando ha alcune novità interessanti. La prima è la ragione per cui ha il fondo in vetro: serve per la ricarica wireless (in realtà a induzione per contatto ravvicinato) seguendo lo standard più diffuso fra i tre esistenti al mondo, cioè il Qi. Ikea lo porta avanti da tempo, idem per alcune case automobilistiche, e viene usato anche in numerosi locali pubblici, ad esempio le catene di McDonald. Apple ha qui un piano più ambizioso, che però verrà avviato più avanti (verso dicembre) e che si chiama AirPower. In pratica, gli iPhone, gli iPad, gli Apple Watch e gli AirPods (le cuffie senza fili di Apple) saranno tutti ricaricabili con questo meccanismo, anche contemporaneamente, utilizzando prodotti di terze parti certificati da Apple. Nel caso delle AirPods, a dicembre verranno commercializzate delle scatoline (quelle che sono chiamate negli Usa “dental floss box”, scatole del filo interdentale, visto la forma affusolata e il non-colore bianco-sanitario). Non ho però avuto modo di provare questa funzionalità, sinora. C’è anche chi si chiede se non possa fare male alle batterie. Non so cosa dire al riguardo, però posso intanto segnalare che il mio iPhone 8 Plus ha la migliore batteria che abbia mai usato con uno smartphone Apple a partire dao 2007.
La seconda novità è il nuovo processore A11 Bionic. In inglese è chiamato hexa-core, cioè è un System on a Chip con sei nuclei di calcolo: due ad alta potenza e quattro a basso consumo. La cosa interessante è che, oltre ad alternarsi a seconda delle richieste di potenza di calcolo, possono lavorare tutti assieme quando serve più capacità oltre che potenza di calcolo. E dai benckmark i risultati sono impressionanti: l’A11 raggiunge la potenza di calcolo single core di un MacBook Pro di ultima generazione, cosa che sta aprendo nuovamente la strada ai “rumors” che Apple lavori a MacBook basati sulla sua architettura Ax, anche a causa dei crescenti ritardi sulla tabella di marcia di Intel.
Essere il telefono con il processore più veloce (quello di iPhone 8 è lo stesso che equipaggia l’iPhone X) non è cosa da poco e ha colpito molti osservatori, come Tom’s Guide:
The Android competition wasn’t close. The Note 8 scored 6,564, and that’s with an impressive 6GB of RAM paired with Qualcomm’s fast Snapdragon 835 chip. How about the OnePlus 5 and its 8GB of RAM and Snapdragon 835? That handset got 6,542. With 4GB of RAM, the Galaxy S8 scored 6,295 with the same processor.
Il processore A11 ha anche una GPU integrata (il nucleo di calcolo per la grafica che è ottimizzato anche per le elaborazioni di machine learning e altre tecnologie di intelligenza artificiale) per la prima volta realizzata da Apple stessa (qui c’è un bel reportage di Mashable sulla storia di A11 Bionic). I vantaggi in termini di sviluppo e di integrazione con iOS si vedono ad esempio nelle applicazioni di realtà aumentata e di elaborazione delle immagini. La fotografia digitale degli smartphone è sempre più computazionale, cioè legata non solo alle capacità del sensore e dell’ottica nell’obiettivo, ma anche alla elaborazione numerica che viene fatta in tempo reale dal processore.
Come ogni anno in questo periodo allo stupore per i nuovi apparecchi si sostituisce lentamente la curiosità per la prossima generazione (che di solito viene presentata in settembre). Già adesso si immagina che saranno sostanzialmente degli iPhone X agli steroidi, ad esempio. Secondo me è un esercizio abbastanza futile. Preferisco usare la tecnologia di oggi che non essere distratto da quella di domani, senza contare che la relativa stabilità della piattaforma di iPhone, sottolineata dalla “stagnazione” del design della scocca negli ultimi tre anni e mezzo, per me è una rassicurante forma di continuità in un mercato drogato dal bisogno di innovazione a ogni costo.
COSA SI DICE IN CITTÀ
Le recensioni dell’iPhone 8 Plus che stanno uscendo in questi ultimi giorni sono però divise su due fronti. Da un lato segnalano la “normalità” del nuovo telefono, dall’altra la potenza, flessibilità e autonomia dell’apparecchio (con punti di forza: videofotocamera e processore). Ad esempio per Techradar l’iPhone 8 Plus:
A solid iPhone, but a clear evolution from previous Plus models. Compared to the iPhone X it’s unexciting, but it offers the far better experience over the iPhone 8.
I miglioramenti sostanziali ci sono:
There are some strong upgrades: the camera has been enhanced, the internal workings are now among the most powerful in the industry, and little tweaks throughout smooth off rough edges in a way that makes us feel Sir Jony Ive climbed inside his computer and lathed them off himself.
Ma rimane il problema di fondo che un telefono deve essere sempre nuovo a tutti i costi anche dal punto di vista della forma:
Despite not being in the X’s price bracket, however, the iPhone 8 Plus is still one of the most expensive flagship phones on the market – so it needs to have something a little different to command interest over the previous models.
Come detto, non sono assolutamente d’accordo con questa idea, ma non è un problema. Sto usando il telefono con iOS 11 (che è il nuovo sistema operativo di Apple da cui partono i telefoni con processore A11 Bionic), e secondo me è la cosa più importante. Per il Guardian, invece, l’estetica, le dimensioni e il peso contano molto, soprattutto in comparazione:
The iPhone 8 Plus is fractions of a millimetre larger in every direction than the iPhone 7 Plus. It’s 14g heavier than the iPhone 7 Plus, 10g heavier than the iPhone 6S Plus and 30g heavier than the iPhone 6 Plus. At a total weight of 202g the iPhone 8 Plus feels pretty heavy, with only the Samsung Galaxy Note 8 with its colossal 6.3in screen coming anywhere near at 195g. Most rivals weigh around 160g.
Sottolineando un aspetto sostanziale, che è importante rilevare:
The biggest issue is the iPhone 8 Plus is very wide and rounded for a device with what is a relatively small screen. At 78.1mm wide, it’s a whole 10mm wider than the Samsung Galaxy S8 with a 5.8in screen and it’s even 3.3mm wider than the giant Note 8.
Dal mio punto di vista però lo schermo LCD è il migliore come qualità e resa dei colori, con la gamma ampia e il sistema True Tone (che c’è già su iPad) e che consente di alterare automaticamente la temperatura colore dei pixel sullo schermo per compensare la dominanza della luce ambientale.
Ho provato alcune app di realtà virtuale. Ve ne consiglio una, che funziona anche con gli apparecchi precedenti e con gli iPad più recenti. Si chiama The Machines, costa cinque euro ed è un gioco particolare. Quando l’ho visto durante il keynote di Apple me ne sono innamorato. In pratica, si inquadra con la telecamera posteriore del telefono un tavolo medio grande ben illuminato e il gioco fa vedere sullo schermo una specie di ambientazione industriale dove si può giocare un combattimento con piccoli robot. Sono piccoli ma, se si sposta il telefono avvicinandolo e muovendolo, la scenta cambia in relazione con un realismo e una precisione davvero notevoli. Cambiano anche gli effetti sonori, con l’audio che cambia a seconda della posizione relativa. L’interfaccia di gestione deve essere fortemente migliorata e anche il gameplay dopo un po’ è ripetitivo, ma non vi sbagliate perché la cosa che vi prenderà bene del gioco è soprattutto l’uso della realtà aumentata.
I PUNTI DI FORZA
Complessivamente, durante l’utilizzo del telefono, mi sono accorto di alcune cose:
– la velocità di rendering di siti web e delle email è aumentata significativamente
– l’esecuzione dei programmi, anche quelli più “robusti” come ad esempio alcuni giochi, è fluida e senza intoppi
– la durata della batteria mi pare notevolmente aumentata, per me è la migliore sperimentata finora con qualsiasi iPhone (e già i Plus sono quelli con maggiore autonomia) anche se non ho fatto test scientifici per verificare: uso il telefono con Wifi, 4G, Bluetooth e connessi Apple Watch e molto spesso le AirPods, ma con le notifiche push disabilitate e una serie di settaggi per rendere l’uso del GPS meno aggressivo e intrusivo).
– lo schermo per me è notevole e rilassante
– la resa della macchina fotografica è ancora migliorata, se possibile
Per valutare la qualità delle fotografie scattate dal telefono ci vuole più tempo e più calma. Questo è un settore in cui i benchmark aiutano pochissimo, secondo me. Anzi, spesso sono fuorvianti. Prendiamo quello di DxO, che ha regalato ad Apple la primissima posizione con l’iPhone 8 Plus:
Images captured outdoors with the iPhone 8 Plus are generally stunning, with excellent detail preservation, accurate color, and impressive dynamic range. The iPhone 8 Plus builds on the excellent performance of the iPhone 7 family with even better results in bright light. In particular, it has improved exposure calculation, and excellent ability to capture HDR (High Dynamic Range) scenes.
Il problema è che le metriche, apparentemente quantitative (sono valori numerici lungo una scala) sono la rappresentazione di valutazioni soggettive. Cioè, non sono misurazioni di laboratorio, per la maggior parte, ma valutazioni di chi usa il telefono e che assegna in pratica un voto. Concordo con quanto scrive John Gruber, secondo il quale sono “stronzate”:
DXO has released its review of the iPhone 8 Plus camera, and it got their “highest scores” ever. No one should give a shit. They assign precise numbers like 96 for “photos”, 89 for “video”, and 55 for “bokeh” — but these numbers just give a false illusion of scientific rigor, as though they’re like CPU or GPU benchmark scores. (And CPU/GPU benchmark scores have their own problems.)
They’re not. There are certain aspects of a camera that you can measure objectively, but the overall quality of a camera is utterly subjective
Allora ho deciso di provare la macchina fotografica (e video) da me. Le prime cose che ho fatto sono sempre le stesse perché, non cambiando l’ergonomia né la focale dell’apparecchio, tendo a usarlo alla stessa maniera. Se ad esempio il telefono fosse più piccolo o la doppia fotocamera avesse focali differenti, probabilmente proverei cose diverse. Sono stato in viaggio (una settimana tra Silicon Valley e New York, un giorno a Londra, come si vede dalle foto in questo articolo) e ho deciso di non usare altre macchine fotografiche che non fossero il telefono. Erano viaggi di lavoro quindi non c’è stato tempo di fare dei safari fotografici, ma i modi per provare l’apparecchio non sono mancati.
LA FOTOCAMERA DI IPHONE 8
Se volete leggere la recensione di uno che fa il fotografo e ha usato l’iPhone 8 Plus sul serio per un periodo abbastanza lungo (e vedere gli scatti) vi consiglio di leggere questo articolo di Austin Mann sul suo giro in India:
Almost no one is talking about it, but this year we got Slow Sync for the flash, and it’s actually pretty cool. Traditional photographers are already familiar with this, but for those of you who aren’t, basically Slow Sync is keeping the shutter open a bit longer to allow more natural light in when shooting with a flash. As a result, the image isn’t only lit by the light provided by the flash, but instead is balanced with the ambient light of the environment which creates a more balanced, natural shot.
L’elaborazione digitale in tempo reale è diventata la chiave. In buone condizioni di luminosità l’iPhone 8 Plus fa foto notevoli, incise e chiare. Si vedono ancora meglio sul computer, perché lo schermo del telefono tende, secondo me, a rappresentarle più “morbide” e soffuse di quanto non si vedano poi sullo schermo del Mac o del Pc. Questo pone dei problemi anche di “comprensione” della foto, se vogliamo, perché lo scatto è Jpeg (non un file raw che è poi modificabile) e se lo vediamo su apparecchi diversi la resa è differente. Qual è la foto “vera”? Una volta sarebbe stata la stampa (che era una interpretazione, ma stabile nel tempo). Adesso non è più così chiaro. La condivisione sui social, soprattutto Facebook che ricomprime e “ottimizza” (secondo lui) le immagini, è un ulteriore tassello nella relativizzazione delle immagini. Ma questo è un altro discorso che si può fare un’altra volta.
La fotocamera rende molto bene, rispetto alle generazioni precedenti, anche in condizioni di luce medio bassa. A luce molto bassa secondo me tutti i sensori tendono a fare schifo a meno che non siano stati studiati per quel tipo di attività (mi viene in mente la Sony A7s e successive) e abbiano anche un obiettivo molto luminoso, cioè che fa entrare molta luce. Non è il caso di questo iPhone né dei precedenti.
Le novità fotografiche studiate da Apple coinvolgono anche una evoluzione della modalità ritratto, che adesso gioca con luci diverse generate sinteticamente, oltre a un effetto di sfocato creato con l’utilizzo di due immagini scontornate e sovrapposte in tempo reale. Generalmente funziona, anche se ci sono molte circostanze nelle quali l’immagine risulta imperfetta. Sono ritratti di persone che ho scattato per uso privato e delle quali non ho l’autorizzazione alla pubblicazione, quindi non posso farle vedere qui. In questa foto presa da Engadget, si vede come funziona il “Portrait Lightning”.
The new camera shoots a lot quicker too, thanks to a new image signal processor that’s part of the A11 Bionic chip. It improves pixel processing, captures more colors, speeds autofocus and adds a new feature called “hardware-enabled multi-band noise reduction” that can eliminate a lot of the grain you’d see in low light. “Phone 8 takes fantastic portrait modes, and now you’re going to get more detail and even a more natural bokeh,” says Phil Schiller.
I veri vantaggi però si vedranno con la fotocamera di iPhone X, che ha un sensore e modalità di funzionamento diverse, per le quali è stato costruito tutto il sistema software.
ALLA FINE COSA NE PENSO
In conclusione, per me questo iPhone è particolarmente interessante. È conservatore, nel senso che ripropone sostanzialmente lo stesso design a un prezzo invariato o quasi rispetto all’iPhone 7 Plus, ma molta più potenza e flessibilità, batteria migliorata, foto e video migliorati. Lo considererei un iPhone 7s Plus, con in più funzioni come la ricarica wireless, che sul momento non mi pare fondamentale ma che magari per qualcuno è un must (penso soprattutto a chi può utilizzare questo sistema in automobile).
Il prezzo inferiore a quello dell’iPhone X, ma anche il design più “vecchio”, lo schermo più piccolo in un fattore di forma più grande e il peso maggiore sono elementi che di solito gli estimatori dei telefoni cellulari valutano con attenzione. Stiamo parlando comunque di un apparecchio di fascia alta che costa 949 o 1.119 euro (64 o 256 GB di memoria), cioè un sacco di soldi. L’X costerà di più con elementi di innovazione maggiore. Il mio consiglio è semplice: se avete un iPhone precedente al 7 Plus, questo è un acquisto valido che è destinato a darvi soddisfazione e a durare nel tempo (il processore è comunque potente e lo stesso di iPhone X). Se invece avete un iPhone 7 Plus, a meno che non ve lo offra come upgrade il vostro operatore (o siete pieni di soldi) potete farne serenamente a meno e seguire un ciclo di rinnovo del telefono da persone più tranquille, ogni 24–30 mesi. Se invece volete X a tutti i costi, non sarà certo l’iPhone 8 Plus, un classico dell’understatement, a fermarvi.
In futuro Apple è ovviamente destinata a migliorare ancora di più le tecnologie così come fanno i suoi concorrenti. Di solito le polemiche (o comunque le perplessità) relative alle recensioni come questa nascono perché i prodotti Apple sono relativamente pochi come numero di referenze e si rivolgono a un insieme di potenziali utenti molto ampio. In questo insieme ci sono vari sotto-insiemi con esigenze, valori e metriche alquanto differenti. Se per te, mio indefinito lettore utente di smartphone che costa al massimo 600 euro, cambiare telefono cellulare prima che siano passati cinque anni per acquistarne uno che costa mille o più euro è un comportamento non condivisibile, sii consapevole che nel sottoinsieme accanto c’è chi considera più che legittimo e naturale cambiare telefono ogni 24 mesi spendendo mille euro tondi tondi.
Se invece fai parte del sottoinsieme che vorrebbe tanto averlo ma rosica perché costa troppo e per questo “odi” Apple, sappi che è come per le recensioni del Porsche 911 R fatte da Quattroruote: qualche anno di terapia con una valida professionista mi hanno finalmente consentito di capire che non me la posso semplicemente permettere e che nutrire sentimenti per di più di odio nei confronti di un oggetto meccanico, per quanto ben fatto, sia il frutto visibile di una frustrazione non grave dalla quale si può per di più guarire (e osservare che “qualche anno di terapia” potrebbe costare quanto una Porsche di seconda mano è solo un subdolo tentativo per farmi ricadere nel gorgo, dannazione!).
Scherzi a parte, il mondo è bello perché è vario, ma quando si recensisce un telefono cellulare è difficile offrire una valutazione che vada bene per tutti di un prodotto che si apprezza in maniera soggettiva e relativa. Secondo me questo iPhone 8 è in generale un buon apparecchio, con un processore eccezionale e capace di dare buone soddisfazioni sia a chi lo considera l’investimento di una vita (beh, di una stagione della vita) e chi invece lo tradirà tra pochi mesi con un altro modello di Apple o di terze parti. Augh.
Ps: Se vedete refusi, per favore segnalatemi nei commenti, che ho dovuto scrivere un po’ velocemente e non ho fatto in tempo a riguardare tutto. Grazie.