La televisione inconsapevole di tutto
L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) ci dice che il “triangolo del nord” (Honduras, Salvador e Guatemala) dei paesi del centro America vive una crisi umanitaria senza precedenti.
Un’ecatombe di giovani tra i 15 e i 24 anni è in corso da anni. L’Honduras è il primo paese al mondo per omicidi di adolescenti. Chi non accetta di essere reclutato dalle gangs viene ammazzato mentre va a scuola, in casa. Le ragazze costrette alla schiavitù sessuale. In questi giorni ascolto solo storie di giovani migranti in fuga con fratelli, sorelle uccisi. È un infinito rosario. La costruzione del muro funziona per acchiappare voti ma in realtà gli Stati Uniti finanziano la guerra ufficiale alla criminalità in Honduras e Salvador perché così si bloccherebbe gran parte della migrazione alla radice.
Poi uno legge che le vispe Terese della televisione hanno sbarcato l’allegro gruppetto di famosi in un’isola “paradiso” dell’Honduras. Per settimane si sciacquetteranno e le telecamere registreranno ogni alta citazione degli eroi in mutande. Questa è la televisione. In tempi in cui il politicamente corretto (che in questo caso nemmeno c’entra, basta il senso comune) è spernacchiato quotidianamente, chissenefrega di dove sta l’Honduras. Se confina con il Congo o con la Siria. Anzi, quasi quasi ci andiamo in viaggio di nozze l’anno prossimo.