Gli occhi di Angel
“Ho guardato nei suoi occhi e ci ho visto mia madre, mio padre e tutti quelli che mi hanno amata”. Comincia cosí il lavoro fotografico di Annie Marie Musselman intitolato “Finding Trust”, un progetto durato 6 anni, scattato al Sarvey Wildlife Rehabilitation Center, nello stato di Washington. La fotografa stessa, in un’intervista, dichiara di aver cominciato questo lavoro con l’idea di “documentare la delicata unione che esiste tra esseri umani ed animali”. Si è trovata a fotografare ma anche ad aiutare i pazienti della struttura: “quando una creatura sul tavolo operatorio guarda in macchina, vedo nei suoi occhi la reazione universale di paura e confusione. Ho sperimentato con loro una relazione che non può essere spiegata dalla scienza ma che deve essere accettata in quanto legame straordinario tra uomo ed animale”.
Questo racconto è su Angel, un corvo femmina di 2 anni, con la quale la fotografa ha instaurato un vero rapporto di amicizia, come mai ne aveva avuti prima. Ma per raccontare di Angel deve raccontare anche degli altri ospiti del centro di riabilitazione, e lo fa con una sensibilità, una forza e con una conoscenza non facili da trovare. Si nota il rispetto e l’amore che Annie ha sviluppato nei confronti di queste creature. E chiede di provare gli stessi sentimenti, ottenere che allo spettatore importi come importa a lei.
“Finding Trust” diventerà un libro quest’anno, pubblicato dalla casa editrice tedesca Kehrer Verlag. Sul sito di Annie si possono trovare altri due progetti importanti per gli animali: “Wolf Haven”, realizzato a Wolf Haven International che si preoccupa di dare rifugio a lupi nati in cattività e ad incroci; “For The Innocent”, in cui la fotografa racconta la difficile vita degli orangutan in Borneo.
Mi hanno molto colpita le parole che Annie usa per descrivere i suoi lavori. Sono serie e sincere. Soprattutto quelle rivolte ad Angel: “Mi ha insegnato cose che è difficile per me riuscire ad esprimere a parole. Angel era un’anima antica che mi ha mostrato la sua intelligenza, il suo amore, la sua fiducia e la sua perfetta innocenza. I suoi occhi, profondi e scuri e pieni di conoscenza, mi hanno parlato con saggezza, mi ha guarita e mi mancherà per sempre”.