Sono state arrestate nove persone in un filone dell’inchiesta su Equalize, con l’accusa di estorsione aggravata dal metodo mafioso

L'esterno del palazzo dove ha sede Equalize, a Milano, a ottobre del 2024 (Vanacore/LaPresse)
L'esterno del palazzo dove ha sede Equalize, a Milano, a ottobre del 2024 (Vanacore/LaPresse)

Il giudice per le indagini preliminari (gip) di Milano ha disposto misure cautelari per nove persone indagate in un filone secondario dell’inchiesta sul caso Equalize, il sistema per accedere illegalmente alle banche dati dello Stato, di cui si parlò molto lo scorso autunno. Sono accusate di tentata estorsione in concorso, aggravata dal metodo mafioso. Otto persone sono state messe in custodia cautelare in carcere (uno di loro, Nunziatino Romeo, era già stato arrestato a marzo) e una, l’esperto informatico Nunzio Samuele Calamucci, è ai domiciliari (anche lui lo era già, per il caso Equalize).

Tra le persone in carcere c’è Lorenzo Sbraccia, imprenditore edile e fondatore dell’azienda Fenice Spa. Secondo l’accusa, nel 2023 Sbraccia avrebbe chiesto aiuto a Equalize per convincere una società immobiliare a cui aveva appaltato dei lavori ad accettare pagamenti di gran lunga inferiori a quelli inizialmente concordati (8 milioni di euro invece di circa 30 milioni). Per farlo avrebbe contattato Scaramucci e Carmine Gallo, uno dei soci principali di Equalize, accusato tra le altre cose di associazione a delinquere e morto lo scorso marzo. I tre (Sbraccia, Calamucci e Gallo) si sarebbero rivolti a persone riconducibili alla ‘ndrangheta, tra cui Romeo, che è legato a una cosca di Reggio Calabria. Le indagini per questo filone sono partite proprio dalle dichiarazioni fatte da Romeo.

Sbraccia è indagato anche nel filone principale dell’inchiesta su Equalize, per accesso abusivo a sistema informatico: secondo la procura avrebbe chiesto all’agenzia di ricavare illegalmente informazioni riservate utili a migliorare i suoi affari. Anche Calamucci era già agli arresti domiciliari per il caso Equalize: l’accusa lo considera l’ideatore e il realizzatore del sistema informatico usato per accedere in modo diretto ad alcune banche dati dello Stato.