Gli specchi ci sorprendono ancora
Almeno a giudicare dai ricorrenti video su TikTok di chi non crede ai suoi occhi quando vede riflesso un oggetto coperto da qualcosa

«Come fa lo specchio a “sapere” che l’oggetto è lì?» si chiede un trend molto diffuso su TikTok, nel quale una persona appoggia di solito un asciugamano su uno specchio, ci si nasconde dietro e si chiede come sia possibile che, ripresa la scena lateralmente, la sua immagine appaia nel riflesso. Questi video suggeriscono più o meno seriamente che ci sia qualcosa di magico se non proprio esoterico nel fenomeno, ma ovviamente lo specchio non “sa” nulla e sta assolvendo fisicamente al proprio compito: riflettere la luce.
Tutti gli oggetti riflettono la luce, altrimenti non potremmo vederli. La luce visibile ha diverse lunghezze d’onda, che corrispondono ai vari colori dello spettro (quelli che comunemente chiamiamo colori dell’arcobaleno). Quando è colpito dalla luce, un oggetto assorbe buona parte delle lunghezze d’onda e ne riflette solo alcune. Una mela rossa, per esempio, assorbe quasi tutti i colori tranne il rosso, che viene riflesso e raggiunge i nostri occhi (tecnicamente se la luce è deviata in una sola direzione è riflessa, se lo è in molte direzioni è diffusa).

(Zanichelli)
Uno specchio ha la capacità di riflettere buona parte dei raggi di luce che lo colpiscono, grazie alla sua superficie riflettente, quasi sempre realizzata in argento o alluminio e protetta da uno strato di vetro o di plastica trasparente. I fotoni, cioè i piccoli pacchetti di energia che costituiscono i raggi luminosi, colpiscono la superficie riflettente e rimbalzano: è grazie a questa riflessione in un’unica (o quasi) direzione che vediamo l’immagine riflessa.
La luce in realtà non rimbalza sullo specchio come farebbe una pallina su un tavolo da ping pong: i fotoni sono assorbiti dagli atomi di argento rendendoli temporaneamente instabili, condizione che li porta a emettere energia sotto forma di fotoni per tornare stabili. L’argento è tra i materiali più efficienti in questo processo di riflessione, mentre altri materiali si perdono qualche pezzo per strada e risultano quindi meno riflettenti. Consapevoli di questo dettaglio, possiamo comunque usare un modello semplificato immaginando, con un po’ di astrazione, un singolo raggio luminoso che colpisce uno specchio.
Quando un raggio di luce raggiunge una superficie riflettente, lo fa con un certo angolo rispetto alla normale, la retta che idealmente è perpendicolare alla superficie (N, nello schema). Il raggio riflesso che ne risulta e che lascia lo specchio ha un angolo che è uguale a quello del raggio incidente. Non può essere altrimenti e per questo si parla di “legge della riflessione”.

(Zanichelli)
È grazie a questo fenomeno che vediamo la nostra immagine riflessa in uno specchio e tutto ciò che abbiamo intorno. L’effetto è così realistico da mettere in difficoltà il nostro cervello: istintivamente vediamo una versione tridimensionale dall’altra parte dello specchio, immaginando che i raggi di luce proseguano in quella direzione (quindi dritti come fanno di solito) invece di essere riflessi.
Nei video che circolano su TikTok si vedono persone che si fanno riprendere mentre mostrano come un oggetto nascosto dietro a un foglio o un asciugamano applicato sullo specchio continui a essere visibile, anche se questo è nascosto. Nei video è però evidente che l’oggetto diventa visibile solo se lo specchio viene ripreso da un certo angolo, cioè quello che permette ai raggi di luce di essere riflessi e di raggiungere l’obiettivo della telecamera o l’occhio dell’osservatore. Se si rimane perpendicolari allo specchio, quindi in corrispondenza della normale, l’oggetto non è visibile.
In linea di massima, più ci si mette di taglio rispetto allo specchio, quindi con un angolo più ampio rispetto alla normale, più si riuscirà a vedere l’oggetto dietro al foglio. Molto dipende comunque dalla grandezza dell’oggetto, di ciò che lo nasconde e dello specchio. Uno specchio molto grande consente di allontanarsi di più dall’oggetto e di sfruttare un angolo molto ampio rispetto alla normale per vedere che cosa c’è dietro al foglio.