J.D. Vance cerca di conquistarsi la Groenlandia
Durante la visita a una base militare statunitense nel territorio ha accusato la Danimarca di non fare abbastanza per tutelarlo da Cina e Russia

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Il vicepresidente degli Stati Uniti J.D. Vance ha accusato la Danimarca di non fare abbastanza per tutelare la Groenlandia, un territorio che ha grandi autonomie ma che formalmente dipende dalla corona danese, e che da tempo il presidente statunitense Donald Trump dice di voler annettere. In queste ore Vance si trova proprio in Groenlandia, dove assieme alla moglie Usha e a una delegazione dell’amministrazione Trump ha fatto visita alla base militare statunitense di Pituffik, nel nord-ovest del territorio: il discorso che ha tenuto alla base è stato il suo ennesimo attacco a un paese europeo, ma anche un’occasione per sostenere le ambizioni degli Stati Uniti.
«Non possiamo nascondere la testa sotto la sabbia – in questo caso sotto la neve – e far finta che la Cina non sia interessata a questo territorio», ha detto Vance. Ha citato più volte l’interesse di Cina e Russia per la Groenlandia e sostenuto che la Danimarca non abbia investito a sufficienza sia in termini di difesa e protezione militare, sia in termini di infrastrutture e di interventi per migliorare la qualità di vita dei suoi 56mila abitanti. Vance ha anche detto che la Groenlandia starebbe meglio sotto la protezione degli Stati Uniti, aggiungendo che se gli Stati Uniti non si interessano del territorio «lo faranno altri paesi».
Secondo il vicepresidente statunitense al momento non ci sono piani immediati di espandere la presenza militare degli Stati Uniti in Groenlandia. Sono invece già in corso investimenti in navi militari e rompighiaccio da inviare sul territorio, dove peraltro venerdì pomeriggio quattro partiti molto cauti sul tema dell’indipendenza hanno trovato un accordo per formare un nuovo governo, in seguito alle seguitissime elezioni di inizio marzo.
Al termine del discorso una giornalista ha chiesto a Vance a che punto siano le indagini interne su una delle altre grosse questioni che sta affrontando in questi giorni il governo degli Stati Uniti: il caso della chat in cui alcuni tra i più importanti funzionari dell’amministrazione Trump, compreso il vicepresidente, avevano pianificato e commentato un massiccio attacco militare in Yemen, e in cui era stato inserito per sbaglio il direttore dell’Atlantic, Jeffrey Goldberg. Vance ha detto che i risultati dovrebbero arrivare a breve.
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