I disturbatori al torneo di tennis di Napoli e le scommesse
Jacopo Berrettini ha perso una partita molto influenzata dal tifo sguaiato contro di lui, fatto con modalità già viste nei tornei minori

Lunedì il tennista Jacopo Berrettini, fratello del più noto Matteo, ha perso una partita di qualificazione della Tennis Napoli Cup contro Giovanni Fonio. Alla sconfitta ha contribuito il comportamento di una parte del pubblico, che ha disturbato gli scambi facendo arrabbiare molto Berrettini: alla fine della partita ha sbattuto più volte la racchetta per terra, mentre in tribuna c’era chi esultava e faceva cori.
È stato ipotizzato che questo tifo, inusuale per una partita di questo livello, abbia a che fare con le scommesse piazzate dagli spettatori. Ci fu un caso simile nello stesso torneo lo scorso anno, ed è un fenomeno noto e diffuso nel tennis. Un collaboratore del sito Spazio Tennis che era lì ha raccontato che le modalità erano quelle tipiche di queste situazioni, non rare nei tornei minori: un gruppetto di tifosi che cerca di destabilizzare uno dei giocatori, urlando mentre colpisce per farlo sbagliare, esultando con veemenza ai suoi errori, tutte cose che in contesti normali, soprattutto nei tornei principali, non si vedono nel tennis.
Due momenti in cui Jacopo Berrettini ha sfogato la sua frustrazione
Il torneo di Napoli fa parte del circuito Challenger, inferiore per importanza a quello ATP, il principale a livello professionistico. Il tennista Raul Brancaccio, che peraltro è nato nell’area metropolitana di Napoli (a Torre del Greco), l’anno scorso disse che durante una partita del torneo contro il francese Pierre-Hugues Herbert aveva ricevuto insulti e minacce.
«C’è una sola motivazione: qualcuno aveva puntato soldi sul tennista francese e non poteva credere che li stesse perdendo visto che sono stato a un punto dal successo per sette volte. E chissà che cifre sono girate: erano disposti a tutto pur di vedermi perdere», aveva raccontato a Repubblica. Nella partita Brancaccio aveva avuto sette match point (cioè è stato per sette volte a un punto da vincere la partita), ma non era riuscito a sfruttarli e aveva infine perso.
Un game cruciale della partita tra Herbert e Brancaccio: è già raro sentire un tifo del genere in un torneo di tennis, a maggior ragione in un Challenger e contro il giocatore di casa
Berrettini perlomeno non è stato direttamente minacciato come Brancaccio, ma la dinamica è stata descritta come simile, con alcuni spettatori che hanno cominciato a esultare sempre più rumorosamente ai punti di Fonio. Per questo motivo, e per il precedente di Brancaccio, in molti hanno ipotizzato che questi spettatori avessero scommesso in tempo reale sulla vittoria di Fonio.
Quella degli spettatori che scommettono e diventano molesti con tennisti e tenniste è una questione denunciata da diversi giocatori che disputano i tornei minori. Lo scorso anno la francese Caroline Garcia pubblicò i messaggi di odio ricevuti da vari tifosi per aver perso una partita, dicendo che molti la insultavano perché con una sua sconfitta avevano perso soldi. Garcia accusò le organizzazioni tennistiche di connivenza, perché diversi tornei e gli stessi circuiti professionistici spesso hanno partnership con agenzie di scommesse (che pagano molto bene). Da Spazio Tennis – un sito che segue spesso da vicino questi eventi e i cui collaboratori hanno una lunga esperienza nel settore – spiegano che cose del genere succedono spesso ai tornei Challenger e anche in alcuni campi minori dei tornei ATP, e che per gli organizzatori è difficile escludere questi spettatori dagli impianti.
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La quantità di soldi scommessi sul tennis sta aumentando: il tennis è uno degli sport su cui si scommette di più e una grossa parte di queste scommesse viene fatta live, cioè durante le partite, agevolata dalla possibilità di puntare su cose anche molto limitate (l’esito di un game) e dalla natura di uno sport in cui la situazione può cambiare in tempi brevi, spingendo gli scommettitori a rischiare. Il problema delle scommesse è inoltre abbastanza diffuso nelle categorie inferiori, dove è capitato che tennisti truccassero le partite per aumentare i propri guadagni.
Il tennis è particolarmente vulnerabile a questo fenomeno, dato che per falsare il risultato di una partita basta convincere un solo giocatore, e questo a volte alimenta sospetti anche se non ci sono elementi per sostenerli. Dopo la partita persa di lunedì, vari utenti di Instagram hanno accusato Berrettini di aver truccato la partita solo per il modo in cui ha perso, e cioè non sfruttando un match point (cioè un punto che lo avrebbe fatto vincere) e facendosi rimontare nel decisivo tie-break del terzo set.
La Tennis Napoli Cup ha un montepremi complessivo di 125mila euro. Nel 2022 il torneo era stato promosso alla categoria ATP 250 (in sostituzione di un altro torneo annullato), ma l’anno successivo era tornato a far parte del circuito Challenger, in parte perché l’organizzazione del torneo era stata abbastanza complicata.