Un tribunale giapponese ha imposto lo scioglimento della Chiesa dell’Unificazione

Il logo della Chiesa dell'Unificazione sulla sua sede a Tokyo (AP Photo/Shuji Kajiyama)
Il logo della Chiesa dell'Unificazione sulla sua sede a Tokyo (AP Photo/Shuji Kajiyama)

Un tribunale giapponese ha revocato lo status di ente religioso alla Chiesa dell’Unificazione, un’influente organizzazione accusata di manipolare i propri fedeli, anche per ottenere da loro ingenti donazioni. L’organizzazione potrà continuare le proprie attività, ma perderà i benefici fiscali legati allo status di organizzazione religiosa e dovrà vendere le sue proprietà. Ha già detto che intende fare ricorso. Le attività della Chiesa dell’Unificazione avevano attirato molta attenzione in Giappone dopo che nel 2022 un uomo che la accusava di aver impoverito la sua famiglia aveva assassinato l’ex primo ministro Shinzo Abe, che sosteneva l’organizzazione.

La Chiesa dell’Unificazione ha sede in Corea del Sud, dove fu fondata nel 1954 dal reverendo Sun Myung Moon, che si proclamava il messia. Le sue credenze si compongono di un misto di riferimenti biblici e richiami ad altre religioni come il confucianesimo e il ceondoismo, una religione coreana nata nel Diciannovesimo secolo. Sostiene valori conservatori e negli anni ha stretto rapporti con politici di destra negli Stati Uniti (fra cui Donald Trump e vari altri ex presidenti) e anche in Giappone, fra cui membri del Partito Liberaldemocratico, che governa il paese quasi ininterrottamente dalla fine della Seconda guerra mondiale. La revoca dello status di ente religioso era stata richiesta dal ministero dell’Istruzione giapponese nel 2023.

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