A Trapani ci sono migliaia di arretrati anche per le visite mediche 

Oltre a quelli già noti che riguardano i referti di migliaia di esami istologici, su cui il ministero della Salute sta facendo un'ispezione 

(Cecilia Fabiano/ LaPresse)
(Cecilia Fabiano/ LaPresse)
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A Trapani, in Sicilia, ci sono migliaia di arretrati mai smaltiti sulle visite mediche: contattata dall’edizione locale di Repubblica, l’azienda sanitaria provinciale (ASP) di Trapani ha detto che le visite arretrate sono circa 20mila, prenotate dagli utenti nel corso del 2024 e ancora mai svolte. È un altro caso problematico per la sanità trapanese, che sta avendo difficoltà a gestire anche migliaia di referti medici, mai consegnati ai pazienti (soprattutto di esami istologici per verificare l’eventuale presenza di tumori).

Le operazioni per smaltire le liste d’attesa sono già in corso: sempre secondo l’ASP a gennaio, due mesi fa, le visite prenotate nell’anno precedente e ancora non fatte erano 40mila. Per ridurre le liste d’attesa l’ASP di Trapani ha fatto un accordo con una serie di privati convenzionati: la Regione ha dato tempo all’azienda fino al prossimo 30 giugno per smaltire le visite.

L’ASP sta lavorando da tempo alle lunghe liste d’attesa per le visite mediche. Un primo dato era stato comunicato già a luglio del 2023, quando il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani aveva stanziato 48 milioni di euro per questo problema. All’epoca Trapani era seconda solo a Palermo per numero di visite arretrate, circa 35mila.

L’ASP di Trapani è da settimane al centro di un caso che è diventato nazionale a seguito delle denunce di una paziente oncologica.

Si era poi scoperto che gli esami istologici mai consegnati erano 3.313, di cui 1.405 erano esami svolti nel 2024 e già 1.908 erano esami svolti nel 2025. I ritardi nella consegna dei referti erano dovuti a quella che l’ASP aveva definito una «grave carenza» di medici specialisti in anatomia patologica: secondo dati aggiornati a dicembre del 2024 nell’ASP sono attivi tre dirigenti medici su nove previsti, e gli ultimi tre bandi pubblicati per l’assunzione di 4 nuovi dirigenti si sono conclusi senza candidature.

Gli esami istologici sono esami importanti per la prevenzione di tumori, perché permettono di individuare la presenza di eventuali cellule tumorali nei tessuti e di determinare se un tumore è benigno o maligno. Secondo dati della Regione relativi ai referti mai consegnati, 206 contenevano rilevazioni di tumori: è comunque un dato da prendere con cautela, perché non significa che ci sia un nesso causale tra la rilevazione del tumore, la consegna del referto in ritardo e le conseguenze dello stesso tumore sulla salute dei singoli pazienti.

A inizio marzo l’assessora regionale alla Salute, Daniela Faraoni, aveva annunciato un piano per smaltire gli arretrati, in cui l’ASP di Trapani sarebbe stata affiancata da altre strutture sanitarie di altre città (Palermo, Catania e Caltanissetta) per completare l’analisi dei campioni. Lo smaltimento degli arretrati si è concluso, ma nel frattempo il caso ha assunto una rilevanza nazionale.

Il ministero della Salute ha disposto un’ispezione che è ancora in corso e che ha l’obiettivo di quantificare i danni legati al ritardo nella consegna dei referti e a capirne le ragioni, e le eventuali responsabilità della Regione. Anche perché nelle ultime settimane sono emerse diverse incongruenze tra quanto comunicato dall’ASP e dalla Regione.

Inizialmente sembrava che il direttore generale dell’ASP di Trapani, Ferdinando Croce, non avesse mai informato la Regione delle difficoltà dell’azienda in modo da cercare una soluzione. Per questo si era parlato anche di sue possibili dimissioni. Nel frattempo però gli approfondimenti sul caso avevano portato a conclusioni diverse: l’edizione palermitana di Repubblica aveva scritto che lo scorso 18 luglio lo stesso Croce avrebbe inviato all’assessorato regionale alla Salute e al dipartimento per la Pianificazione strategica una PEC (un’email certificata) in cui parlava delle difficoltà della sua ASP nello smaltimento degli arretrati. Nell’email Croce avrebbe anche chiesto l’autorizzazione a poter sforare i limiti di spesa previsti e a esternalizzare l’analisi dei referti.

Non è chiaro se la Regione abbia risposto alla PEC inviata da Croce. Nel frattempo, sempre secondo Repubblica, si è saputo anche che nei giorni in cui l’ASP non riusciva a smaltire gli arretrati degli esami istologici, Croce avrebbe stipulato una convenzione con le aziende provinciali di Caltanissetta e Agrigento per farsi spedire ed esaminare referti relativi ai pap test e all’HPV (il papilloma virus), affaticando quindi la stessa ASP di Trapani con esami provenienti da altre aziende.