È iniziato il processo contro Gérard Depardieu per aggressione sessuale
È basato sulle denunce di due donne, ma negli ultimi anni in più di 20 hanno accusato il noto attore francese di atti simili

Lunedì è iniziato a Parigi il processo per aggressione sessuale contro Gérard Depardieu, uno dei più celebri attori francesi. Le accuse fanno riferimento a fatti che sarebbero accaduti nel settembre del 2021 sul set del film Les Volets verts: due donne, una scenografa e un’assistente alla regia le cui identità non sono state rese note, lo accusano di averle afferrate con violenza, di averle toccate in maniera inappropriata e di aver fatto commenti di natura sessuale sul loro conto. Depardieu si è dichiarato innocente.
Il processo avrebbe dovuto svolgersi a ottobre del 2024, ma era stato rinviato. Ora dovrebbe concludersi nel giro di pochi giorni: se giudicato colpevole, Depardieu rischia fino a cinque anni di carcere e una multa da 75mila euro.
Depardieu è il più famoso attore a essere stato accusato in Francia dall’inizio del movimento #MeToo, cominciato nel 2017 sulla scia di quello statunitense e diventato un caso nel 2019, dopo la denuncia dell’attrice Adèle Haenel contro il regista Christophe Ruggia. Depardieu fu denunciato per stupro nel 2018 da Charlotte Arnould, attrice e ballerina al tempo ventiduenne, e da allora più di venti donne l’hanno accusato di stupro, aggressione sessuale o molestie. In sei lo hanno denunciato (finora due procedimenti sono stati archiviati per prescrizione, per un altro la procura ha chiesto il rinvio a giudizio), mentre le altre hanno raccontato le loro esperienze a testate come Mediapart, che per prima si è occupata del caso.
Depardieu ha 76 anni ed è stato per decenni il volto più riconoscibile del cinema francese. Ha recitato in oltre 200 film, ha lavorato con molti dei maggiori registi francesi e internazionali, è stato candidato all’Oscar ed è il secondo attore della storia del cinema francese per incassi dei film (il primo è il comico Louis de Funès, attivo soprattutto negli anni Sessanta e Settanta). Negli anni si è fatto notare anche per le sue frequentazioni con vari personaggi politici discussi, dal leader comunista cubano Fidel Castro al presidente della Cecenia Ramzan Kadyrov, fino ad accettare la cittadinanza onoraria russa da Vladimir Putin.
Il suo caso è considerato uno dei più rappresentativi del movimento #MeToo francese, non solo per le numerose accuse molto simili che gli sono state rivolte per fatti che sarebbero avvenuti durante gran parte della sua carriera, ma anche per come una parte importante dell’industria cinematografica e della politica francese l’ha difeso. A Natale del 2023 il giornale francese conservatore Le Figaro pubblicò una lettera intitolata «Non cancellate Depardieu» e firmata da più di 50 fra attori, artisti e altri personaggi famosi, che lo definiva «vittima di un linciaggio» e di «un fiume d’odio». Tra i firmatari c’era anche la modella e cantante Carla Bruni, moglie dell’ex presidente Nicolas Sarkozy.
La lettera era stata diffusa dopo l’uscita di una puntata speciale del programma d’inchiesta di France 2 Complément d’enquête che conteneva le interviste di quattro donne che accusavano Depardieu di molestie, nonché filmati inediti di comportamenti inappropriati e di pesanti battute a sfondo sessuale da lui pronunciate durante un viaggio in Corea del Nord nel 2018. In sua difesa era intervenuto anche il presidente francese Emmanuel Macron, che aveva escluso la possibilità di ritirare all’attore la Legione d’onore, una delle massime onorificenze della Repubblica, con cui era stato premiato nel 1996.
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