Il governo israeliano ha sfiduciato la procuratrice generale, per la prima volta nella storia del paese

La procuratrice generale israeliana Gali Baharav-Miara (Gil Cohen-Magen/Pool Photo via AP)
La procuratrice generale israeliana Gali Baharav-Miara (Gil Cohen-Magen/Pool Photo via AP)

Domenica il Consiglio dei ministri israeliano ha approvato una mozione di sfiducia contro la procuratrice generale Gali Baharav-Miara: è il primo passo della procedura per la sua rimozione dall’incarico. In Israele la procuratrice generale è la funzionaria di più alto livello della magistratura, che dirige le attività di pubblica accusa e fornisce consulenza legale al governo. È la prima volta nella storia di Israele che una procuratrice viene sfiduciata, e quasi sicuramente sarà presentato un ricorso.

La sfiducia è stata interpretata come un altro tentativo del primo ministro Benjamin Netanyahu per rafforzare il proprio potere e allontanare le persone in disaccordo con le sue idee. Tra le altre cose, la scorsa settimana Netanyahu aveva licenziato Ronen Bar, il diretto dello Shin Bet (i servizi segreti interni) che in più occasioni aveva espresso posizioni critiche contro il suo governo (il licenziamento è poi stato sospeso dalla Corte Suprema). A novembre invece aveva licenziato il ministro della Difesa Yoav Gallant, con cui aveva delle «divergenze» da mesi.

Il ministro della Giustizia, Yariv Levin, aveva accusato Baharav-Miara di avere una condotta «non consona» e «differenze di opinioni sostanziali e prolungate» con il governo. Lei ha respinto le accuse e ha detto che il governo sta tentando di agire al di sopra della legge.

I conflitti di Netanyahu con la magistratura risalgono almeno al 2019, quando il procuratore generale che aveva preceduto Baharav-Miara lo aveva accusato di corruzione (il processo è ancora in corso). Netanyahu si era dovuto dimettere, ma era tornato al potere nel 2022: allora aveva promosso una criticata riforma del sistema giudiziario che eliminava di fatto la possibilità per la magistratura di limitare i poteri del governo. La riforma aveva provocato enormi proteste in Israele, ma la sua approvazione era stata bloccata nel 2023 in seguito all’inizio della guerra contro Hamas nella Striscia di Gaza. Anche la sfiducia della procuratrice generale sta causando proteste contro il governo.

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