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  • Domenica 23 marzo 2025

Ekrem Imamoglu andrà in carcere, ed è stato sospeso dal suo incarico di sindaco di Istanbul

È il principale oppositore del presidente autoritario Recep Erdogan: e oggi è stato il giorno delle primarie del suo partito, in cui è favorito

(Serdar Ozsoy/Getty Images)
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Domenica mattina il tribunale di Istanbul ha confermato la detenzione di Ekrem Imamoglu, finora sindaco della città, arrestato mercoledì per presunta corruzione e legami con un’associazione terrorista. In attesa del processo Imamoglu dovrà quindi andare in carcere (finora era stato trattenuto in strutture dei tribunali).
In serata il ministero dell’Interno turco ha inoltre comunicato che Imamoglu è stato sospeso dal suo incarico.

Imamoglu è considerato il principale oppositore politico del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che governa ormai da anni in maniera sempre più autoritaria: era stato arrestato mercoledì per un caso di corruzione e per i suoi presunti legami con il Partito dei Lavoratori del Kurdistan (o PKK, l’organizzazione politica e paramilitare curda che a inizio marzo ha dichiarato il cessate il fuoco con lo stato turco). Accuse del genere sono un pretesto che il governo di Erdogan ha usato spesso, anche recentemente, per reprimere i propri oppositori.

Domenica è stato anche il giorno delle primarie del Partito popolare repubblicano (CHP, di centrosinistra e nazionalista), per scegliere il candidato presidenziale alle prossime elezioni, previste nel 2028: Imamoglu è il favorito.

Attraverso i suoi avvocati, Imamoglu ha inviato un messaggio dal carcere per far sapere ai suoi sostenitori che è molto soddisfatto dell’affluenza registrata, e ha commentato: «si arriverà alle urne, e il popolo darà a questo governo un indimenticabile schiaffo in faccia».

Nei giorni scorsi ci sono state grosse proteste contro l’arresto e in generale contro la sempre più forte repressione del dissenso di Erdogan: diverse città avevano addirittura vietato le manifestazioni, e sabato sera ci sono stati centinaia di arresti a Istanbul. All’arresto di Imamoglu – che respinge tutte le accuse – hanno reagito male anche i anche i mercati finanziari turchi, che temono che il paese sia appena entrato in un periodo di instabilità: sono crollati i principali indici azionari ed è sceso il valore della lira turca, la valuta locale.