Com’è possibile che Heathrow sia stato bloccato da un singolo incendio
C’entrano sia i tempi di attivazione della rete elettrica di riserva, sia i costi troppo alti di altri piani B

Dopo il blackout che venerdì ha impedito il decollo e l’atterraggio di tutti gli aerei nell’aeroporto di Heathrow, a Londra, diversi analisti ed esperti hanno cercato di capire come sia stato possibile che il principale aeroporto del Regno Unito e uno dei più trafficati d’Europa sia stato bloccato da un guasto di poca entità, tutto sommato: il blackout era stato causato infatti da un piccolo incendio. Sabato l’aeroporto ha ripreso a funzionare regolarmente, ma l’incidente di ieri ha causato la cancellazione di circa 1.300 voli, alterando i programmi di almeno 250mila passeggeri di voli internazionali.
L’incendio che ha provocato il blackout e di cui non sono ancora note le cause si era sviluppato giovedì notte nella sottostazione di North Hyde, a nord dell’aeroporto. Come ogni sottostazione, è un impianto che funziona da punto intermedio nella rete di distribuzione dell’energia elettrica prodotta dalle centrali: nell’impianto di North Hyde avviene la trasformazione da una tensione molto alta a una più bassa. Alcuni video dell’incendio hanno mostrato chiaramente uno dei grandi trasformatori in fiamme.
La sottostazione di North Hyde fornisce energia elettrica a tutta l’area a nordest dell’aeroporto: circa 67mila case e aziende sono rimaste senza corrente, secondo una stima del distributore locale (Scottish and Southern Electricity Networks). È indubbio che ad andare a fuoco sia stata una sottostazione molto importante della rete, ma non ci si aspettava che un incendio di quelle dimensioni potesse avere un impatto così esteso su Heathrow, un aeroporto che in teoria dovrebbe avere punti di fornitura alternativi nella rete elettrica, ha detto al sito The Conversation Barry Hayes, professore di sistemi energetici all’University College di Cork, in Irlanda.
L’incidente è stato interpretato da alcuni media come un segnale preoccupante della fatica della rete elettrica nazionale a tenere il passo della crescente domanda nella zona ovest di Londra. Parlando con BBC Willie Walsh, direttore generale dell’Associazione nazionale del trasporto aereo, che rappresenta le compagnie aeree, si è chiesto come sia possibile che «un’infrastruttura critica, di importanza nazionale e mondiale, dipenda totalmente da un’unica fonte di energia senza alternative».
In realtà Heathrow ha più di un punto di fornitura di elettricità, stando a quanto riferito a BBC da una fonte che lavora per la rete elettrica nazionale. L’incendio ha coinvolto però una parte della rete «particolarmente importante», rendendo inefficaci i sistemi di backup predisposti nella sottostazione per casi del genere. La trasformazione di energia nella sottostazione è un processo che genera molto calore, dissipato tramite oli refrigeranti infiammabili, ma non è chiaro cosa abbia provocato l’incendio.
Le indagini in corso non hanno ancora escluso l’ipotesi dell’incendio doloso, ma in ogni caso chiudere l’aeroporto per tutto il giorno «è stato un imbarazzo nazionale», qualcosa che «non sarebbe dovuto accadere», ha detto al Guardian David Omand, ex capo dell’agenzia di intelligence britannica GCHQ.
Secondo diversi esperti citati dal Guardian le reti elettriche del Regno Unito sono in generale piuttosto affidabili, e hanno una significativa capacità di funzionare anche in caso di guasti. L’infrastruttura ha cioè buona ridondanza, la caratteristica dei punti diversi di una rete di svolgere una stessa funzione. Ma secondo gli stessi esperti avere una fornitura completa di energia di riserva per un aeroporto delle dimensioni di Heathrow, che assorbe quanto una piccola città, avrebbe costi che potrebbero superare quelli di qualsiasi possibile interruzione della fornitura stessa.
Phil Hewitt, direttore della società di analisi energetica Montel Group, ha spiegato a BBC che vicino a Heathrow ci sono due sottostazioni della rete elettrica nazionale: quella di North Hyde, a nord dell’aeroporto, e quella di Laleham, a sud. Sembra che solo North Hyde rifornisca l’aeroporto, ha detto Hewitt, che considera «preoccupante» la dipendenza dell’aeroporto da un singolo punto della rete. Robin Potter, un ricercatore del think tank Chatham House, ha però aggiunto che l’aeroporto di Heathrow e quello di Gatwick sono i migliori del paese in termini di standard di resilienza e regolamentazione.
Riattivare l’alimentazione elettrica alternativa per l’intero aeroporto tramite i sistemi di backup richiede comunque del tempo, secondo una fonte che lavora nell’aeroporto, citata da BBC. La corrente è tornata nel primo pomeriggio di venerdì, ma è servito poi altro tempo per ripristinare tutti i servizi e verificarne l’affidabilità dopo un guasto di quel tipo. Le compagnie di assicurazione del trasporto aereo dovranno sostenere spese di rimborso dei viaggi stimate in decine di milioni di euro. Le compagnie aeree, non responsabili in questo caso, subiranno comunque notevoli perdite economiche dovute alla riprogrammazione dei voli.
Un altro tema di discussione è che la rete elettrica del Regno Unito, come quelle di altri paesi sviluppati, nonostante la sua amplissima copertura in diversi punti sia piuttosto vecchia o comunque obsoleta. Molte parti sono alla fine del loro ciclo di vita previsto e richiedono un ammodernamento.
In generale dubbi e domande sull’efficienza della rete elettrica nazionale sono legittimi e necessari, secondo diversi esperti consultati dai giornali inglesi, ma a condizione di tenere a mente che una catena è affidabile quanto lo è il suo anello più debole.