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  • Venerdì 21 marzo 2025

La polizia serba ha usato un’arma sonica contro i manifestanti?

Sarebbe successo sabato a Belgrado: loro raccontano di un suono fortissimo, come un aereo che sta per atterrare vicino, il governo serbo nega

La polizia serba durante la manifestazione del 15 marzo 2025 a Belgrado (AP Photo/Armin Durgut)
La polizia serba durante la manifestazione del 15 marzo 2025 a Belgrado (AP Photo/Armin Durgut)

In Serbia quasi 600mila persone hanno firmato una petizione online per chiedere un’indagine indipendente che verifichi se durante la grande manifestazione antigovernativa di sabato scorso a Belgrado la polizia abbia usato un’arma sonica per spaventare e disperdere i manifestanti. Un’arma sonica emette onde sonore mirate ad alta intensità, producendo suoni fastidiosi o assordanti, e che possono causare dolore alle orecchie, nausea, disorientamento, panico e anche perdita dell’udito, temporanea o irreversibile. In Serbia non può essere impiegata per disperdere la folla.

La polizia è accusata di averla usata mentre i manifestanti osservavano 15 minuti di silenzio per ricordare le 15 persone morte a causa del crollo di una tettoia nella stazione ferroviaria di Novi Sad lo scorso 1° novembre. Il crollo è il motivo per cui nelle ultime settimane in Serbia ci sono state molte proteste contro il governo, accusato di irregolarità negli appalti che favorirebbero la costruzione di infrastrutture precarie e non a norma.

Nei video girati durante la manifestazione e poi circolati online si vede la folla ferma e in silenzio che improvvisamente si separa in due, e persone che iniziano a correre in tutte le direzioni a causa di un suono sibilante non ben identificabile.

Molte persone presenti, fra cui un fotografo dell’agenzia stampa Associated Press, l’hanno paragonato a quello di un aereo che sta per atterrare a poca distanza. Hanno parlato di un suono profondo, si può dire simile a quello di un motore a reazione unito a un fischio ad alta frequenza. In seguito hanno detto di aver provato a lungo nausea e disorientamento. Un gruppo di sei ong ha raccolto nei giorni successivi più di 3mila testimonianze dell’accaduto.

Nelle ore immediatamente successive è iniziata a circolare l’ipotesi che quel suono provenisse da un’arma della categoria dei dispositivi acustici a lungo raggio. Aleksandar Radić, esperto militare che vive a Belgrado che ha parlato con l’agenzia stampa AFP, ha sostenuto che potrebbe essersi trattato di un cannone sonoro acquistato dall’esercito serbo nel 2022 e che non è nella lista dei dispositivi autorizzati dal governo serbo per il controllo della folla.

Già domenica il governo ha negato che fosse stata usata un’arma simile. Il presidente serbo Aleksandar Vucic ha detto che né l’esercito, né le forze speciali di polizia possiedono un cannone sonoro. Le polemiche però non si sono fermate. Ha cominciato a circolare anche la foto di una macchina della polizia alla manifestazione di sabato che sembra avesse montato sul cofano un dispositivo acustico a lungo raggio. Mercoledì il ministro dell’Interno serbo, Ivica Dačić, ha negato che il dispositivo fosse stato usato contro i manifestanti.

La petizione è stata presentata dal movimento di opposizione Kreni-Promeni, che ha chiesto che dell’indagine si occupino le Nazioni Unite, il Consiglio d’Europa (da cui dipende la Corte europea dei diritti dell’uomo, CEDU) o l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione (OSCE).

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