La maestra sospesa per un profilo su OnlyFans è diventata un caso

Ora il ministero dell'Istruzione vuole cambiare le regole sull'uso dei social network da parte degli insegnanti

L'app di OnlyFans (AP Photo/Tali Arbel)
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La maestra di una scuola per l’infanzia paritaria in provincia di Treviso è stata sospesa dall’insegnamento e non riceve lo stipendio su decisione del collegio scolastico, perché accusata di condotta non etica: alcuni genitori hanno infatti scoperto che la donna ha un profilo su OnlyFans, piattaforma fondata nel 2016 che dà la possibilità di pubblicare contenuti sessualmente espliciti in cambio di soldi. Dopo la notizia il ministero dell’Istruzione e del Merito ha fatto sapere di aver creato una commissione di giuristi per aggiornare il codice di comportamento dei dipendenti pubblici in modo che contenga una parte specifica dedicata al personale scolastico e al loro comportamento sui social network.

L’insegnante coinvolta si chiama Elena Maraga, ha 29 anni, e negli ultimi giorni ha dato diverse interviste per spiegare la propria posizione e raccontare come sono andate le cose. Ha detto che tutto è iniziato da una mamma che è risalita al suo profilo privato di OnlyFans tramite Instagram: Maraga aveva un profilo pubblico su Instagram collegato a un secondo profilo privato sempre su Instagram, dove pubblicava i link per accedere ai contenuti di OnlyFans.

«Non so chi l’abbia visto (…) Non ho mai accettato nel profilo Instagram privato le mamme dei miei alunni e a dire il vero nemmeno le donne. Avrà chiesto al marito o ad un amico e mi hanno trovata così», ha detto Maraga al Corriere del Veneto. La scoperta ha comunque fatto scattare una segnalazione alla responsabile delle insegnanti e al dirigente della scuola per l’infanzia dove la donna lavorava come maestra.

Nel frattempo alcuni genitori hanno raccontato pubblicamente e in modo critico la vicenda con un post su Facebook, altri si sono espressi invece a sostegno della maestra scrivendo una lettera e l’istituto ha deciso di sospenderla temporaneamente senza stipendio. La donna rischia il licenziamento: «Loro stanno parlando con il loro legale, io col mio e poi si vedrà», ha detto Maraga.

Maraga ha comunque precisato di non aver firmato «qualcosa nel contratto che riguardasse la necessità di non pubblicare contenuti social», ha ricordato che se alcuni padri hanno visto il suo profilo «significa che sono iscritti ad OnlyFans quindi non si capisce dove stia il problema» e che «un’educatrice accudisce i bambini» mentre «nel resto della vita fa quello che vuole (…) Non mi sono vergognata e non mi vergogno di quello che ho fatto. Dal momento in cui la professione viene svolta bene e vengono trasmessi ai bambini i valori comuni, non vedo il problema».

Dopo alcuni giorni è intervenuto il ministero dell’Istruzione e del Merito, guidato dal leghista Giuseppe Valditara, con l’annuncio di voler aggiornare il codice di comportamento dei dipendenti pubblici. Il regolamento è stato modificato l’ultima volta nel luglio del 2023 con l’introduzione, tra le altre cose, di norme specifiche che disciplinano i comportamenti sui social network dei e delle dipendenti pubbliche.

All’articolo 11-ter del codice si dice che «nell’utilizzo dei propri account di social media, il dipendente utilizza ogni cautela affinché le proprie opinioni o i propri giudizi su eventi, cose o persone, non siano in alcun modo attribuibili direttamente alla pubblica amministrazione di appartenenza». Si dice anche che «il dipendente è tenuto ad astenersi da qualsiasi intervento o commento che possa nuocere al prestigio, al decoro o all’immagine dell’amministrazione di appartenenza o della pubblica amministrazione in generale». Ogni amministrazione in ogni caso può poi dotarsi di regole di condotta specifiche per ciascuna piattaforma, che tengano conto anche dei livelli gerarchici e di responsabilità dei dipendenti.

La Fism, la Federazione italiana scuole materne che riunisce le scuole dell’infanzia paritarie, cattoliche o di ispirazione cristiana di cui fa parte anche l’asilo dove lavorava Maraga, ha annunciato a sua volta l’approvazione di un codice etico per disciplinare il comportamento degli e delle insegnanti sui social media. La proposta verrà votata in un’assemblea che si terrà il 30 marzo.

– Leggi anche: Un profilo su OnlyFans è una cosa permanente