L’Antitrust ha aperto un’indagine su Rfi e Ferrovie dello Stato perché avrebbero ostacolato la compagnia francese SNCF

Venerdì l’Autorità garante della concorrenza e del mercato (AGCM, meglio nota come Antitrust) ha fatto sapere di avere aperto un’indagine su Rfi, la società che gestisce la rete ferroviaria italiana, e sul gruppo Ferrovie dello Stato, che controlla Rfi, per verificare un possibile «abuso di posizione dominante», una violazione dell’articolo 102 del regolamento dell’Unione Europea sulla concorrenza. Secondo l’Antitrust avrebbero rallentato e in alcuni casi ostacolato l’accesso all’infrastruttura ferroviaria italiana dell’alta velocità alla società SNCF Voyages Italia, cioè la compagnia ferroviaria francese i cui treni arriveranno in Italia dal 2026. In questo modo avrebbero cercato di ritardare l’ingresso nel mercato dell’alta velocità di SNCF, cioè un diretto concorrente di Trenitalia, del gruppo Ferrovie dello Stato.
L’indagine è stata aperta dopo che lo scorso giugno SNCF ha presentato un esposto all’Autorità per denunciare il comportamento ostruzionistico di Rfi. Il piano di SNCF è effettuare almeno 13 corse al giorno di andata e ritorno su linee su cui operano già Trenitalia (di Ferrovie dello Stato) e Italo: Torino/Milano/Venezia e Torino/Milano/Roma/Napoli. SNCF aveva quindi chiesto a Rfi di assegnarle le tratte, proponendo un accordo di 15 anni, ma secondo la società francese Rfi avrebbe ritardato di proposito le varie procedure.
Giovedì alcuni funzionari dell’Autorità insieme alla Guardia di finanza hanno fatto delle ispezioni nelle sedi di Rfi, Ferrovie dello Stato, Trenitalia e anche di Italo, che non è indagata, perché potrebbero avere informazioni utili all’indagine.