La Corte Suprema israeliana ha sospeso il licenziamento del direttore dello Shin Bet
L'allontanamento di Ronen Bar era stato deciso dal governo di Netanyahu, che è stato accusato di averlo fatto per motivi politici e personali: le opposizioni hanno fatto ricorso

Nella notte fra giovedì e venerdì il governo israeliano ha approvato all’unanimità la proposta del primo ministro Benjamin Netanyahu di rimuovere Ronen Bar dal suo incarico di direttore dello Shin Bet, il servizio di sicurezza interno del paese. Alcune ore dopo però la Corte Suprema ha temporaneamente sospeso il suo licenziamento, fino a quando non avrà esaminato i ricorsi che sono stati presentati contro la decisione.
Il governo aveva deciso che Bar dovesse lasciare l’incarico non appena fosse stato nominato il suo successore, o comunque in ogni caso entro il 10 aprile. La Corte Suprema ha disposto che i ricorsi presentati dall’opposizione e da altre organizzazioni saranno esaminati l’8 aprile, per valutare la legittimità della rimozione.
Una dei giudici della Corte, Gila Canfy-Steinitz, ha spiegato che la sospensione non è da intendersi come un giudizio di merito, ma serve per evitare che diventi effettiva una decisione irreversibile prima di un pronunciamento legale. Alcuni ministri hanno accusato la Corte di interferenze nelle scelte del governo: i partiti più estremisti chiedevano da tempo la rimozione di Bar. L’annuncio del licenziamento aveva però provocato forti proteste, anche con manifestazioni molto partecipate: l’opposizione e parte dell’opinione pubblica giudicano la scelta di Netanyahu e del suo governo, di estrema destra, come un ulteriore passo verso l’autoritarismo.
Bar era stato convocato alla riunione di gabinetto dove si è deciso della sua rimozione, ma non si era presentato. Aveva inviato invece una lettera ai ministri, poi resa pubblica, in cui ha detto che le motivazioni di Netanyahu sono basate su «interessi personali» e sono pensate per ostacolare alcune indagini dello Shin Bet, tra cui quella su alcuni suoi collaboratori accusati di aver ottenuto guadagni personali in affari con il governo del Qatar.
Bar era stato nominato capo dello Shin Bet nell’ottobre del 2021, e avrebbe dovuto terminare il mandato l’anno prossimo. Con Netanyahu ha da tempo rapporti tesi, che si erano ulteriormente complicati dopo gli attacchi di Hamas del 7 ottobre del 2023. Negli ultimi due anni lo Shin Bet aveva aperto varie indagini che avevano coinvolto stretti collaboratori del primo ministro, e aveva criticato ufficialmente la gestione della guerra nella Striscia. Nei giorni scorsi Netanyahu aveva detto di non poter continuare a lavorare con Bar, soprattutto «nel mezzo di una guerra in cui è in gioco la nostra sopravvivenza e in cui serve la fiducia più totale».
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