La procura di Verbania ha concluso le nuove indagini sull’incidente del Mottarone: le persone indagate ora sono cinque

Venerdì la procura di Verbania ha di nuovo notificato alle persone coinvolte la chiusura delle indagini per l’incidente alla funivia del Mottarone, avvenuto il 23 maggio 2021, quando una cabina della funivia che collega la città di Stresa con il monte Mottarone, sulla sponda piemontese del lago Maggiore, cadde uccidendo 14 dei 15 passeggeri a bordo. Le indagini erano già state chiuse lo scorso anno e a giugno la procura aveva chiesto il rinvio a giudizio per sette persone: a ottobre però il tribunale di Verbania aveva restituito il fascicolo alla procura chiedendo di modificare alcuni capi d’imputazione. La procura ha quindi dovuto riaprire l’indagine, di fatto ripartendo da capo. Ora le persone indagate sono cinque e se rinviate a giudizio dovranno rispondere a vario titolo di attentato alla sicurezza dei trasporti, disastro colposo, omicidio colposo e lesioni colpose.
Rispetto alla prima inchiesta sono stati esclusi i reati relativi alla sicurezza sul lavoro, come aveva chiesto la giudice per l’udienza preliminare di Verbania. Inoltre, non è più indagato Anton Seeber, presidente di Leitner, la società altoatesina che si occupava della manutenzione dell’impianto. Non sono più indagate nemmeno la stessa società Leitner e Ferrovie del Mottarone, l’azienda che si occupava dell’impianto di risalita di Stresa. Le persone indagate sono Luigi Nerini, capo di Ferrovie del Mottarone, il direttore d’esercizio Enrico Perocchio, il caposervizio Gabriele Tadini, Martin Leitner, consigliere delegato di Leitner, e Peter Rabanser, responsabile del customer service sempre di Leitner. Tadini e Perocchio sono accusati anche di falso.