Le partecipate manifestazioni in Turchia per l’arresto del sindaco di Istanbul, con le foto
Per il terzo giorno consecutivo migliaia di persone hanno protestato in diverse città del paese: a Istanbul ci sono stati alcuni scontri con la polizia

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Venerdì – per il terzo giorno consecutivo – sono continuate le grosse proteste in tutta la Turchia contro l’arresto del sindaco di Istanbul, Ekrem Imamoglu, considerato il principale oppositore politico del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che governa ormai da anni in maniera sempre più autoritaria. Ozgur Ozel, capo del partito di Imamoglu, ha sollecitato le persone a manifestare pacificamente, nonostante le amministrazioni locali stiano vietando le proteste in diverse città del paese. Gran parte delle proteste si è tenuta a Istanbul, dove in serata ci sono stati alcuni scontri tra manifestanti e polizia.
Imamoglu è stato arrestato alcuni giorni prima di partecipare come favorito alle primarie del Partito popolare repubblicano (CHP, di centrosinistra e nazionalista), per scegliere il candidato presidenziale alle prossime elezioni, previste nel 2028. Ha 53 anni, è sindaco di Istanbul dal 2019 ed era stato rieletto lo scorso anno: in entrambe le occasioni aveva superato un candidato conservatore sostenuto da Erdogan. È considerato uno dei pochi in grado di raccogliere voti dalle varie componenti dell’opposizione, comprese quelle conservatrici e laiche e la minoranza curda.
Per questo da tempo è stato coinvolto in casi giudiziari ritenuti politicamente motivati dai suoi sostenitori, alcuni dei quali non ancora conclusi (in Turchia la magistratura non è indipendente). Ufficialmente l’arresto di mercoledì è legato a un caso di presunta corruzione, ma anche ad accuse di legami con il Partito dei Lavoratori del Kurdistan (o PKK, l’organizzazione politica e paramilitare che a inizio marzo ha dichiarato il cessate il fuoco con lo stato turco): un pretesto che il governo turco ha usato spesso, anche recentemente, per reprimere i propri avversari politici.