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  • Mercoledì 19 marzo 2025

In Romania il nuovo candidato dell’estrema destra è George Simion

Si presenterà alle presidenziali al posto di Călin Georgescu, che aveva vinto il primo turno delle elezioni annullate per presunte interferenze russe

George Simion
George Simion, leader del partito Alleanza per l’unità dei romeni (AUR), a Bucarest, il 14 marzo 2025 (AP Photo/Vadim Ghirda)
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Mercoledì George Simion e Anamaria Gavrilă, capi di due partiti di estrema destra rumeni, hanno annunciato che Simion sarà il candidato di coalizione alle elezioni presidenziali in programma per il 4 maggio. Simion dunque prenderà il posto di Călin Georgescu, il politico filorusso e populista che aveva ottenuto più voti al primo turno delle precedenti elezioni e che non si può ricandidare. La Corte costituzionale della Romania aveva annullato il voto dello scorso novembre a causa delle numerose segnalazioni di possibili interferenze russe e la scorsa settimana ha confermato l’esclusione di Georgescu dalle prossime elezioni.

Sia Simion che Gavrilă avevano presentato le proprie candidature per le elezioni, ma avevano detto che se fossero state accettate entrambe dalla Corte costituzionale uno dei due si sarebbe ritirato. Entrambi erano sostenuti da Georgescu, che attualmente secondo i sondaggi è il politico più popolare in Romania.

Simion ha 38 anni ed è il fondatore e leader dell’Alleanza per l’unità dei romeni (AUR), un partito che esiste dal 2019 e ha posizioni ultranazionaliste, euroscettiche, contrarie all’immigrazione e unioniste, cioè favorevoli all’unificazione della Romania e della Moldavia. Durante la pandemia da Covid-19 era stato il principale partito “no vax”. Fino al 2022 Georgescu faceva parte dell’AUR ma ne era uscito dopo che Simion aveva moderato la linea del partito condannando l’invasione russa dell’Ucraina. Georgescu era sempre rimasto su posizioni filorusse e di aperta opposizione alla NATO.

Simion si oppone all’insegnamento obbligatorio della storia del genocidio degli ebrei europei durante la Seconda guerra mondiale e dell’educazione sessuale, definendole entrambe «questioni minori». Alle elezioni annullate dello scorso novembre aveva ottenuto quasi il 14 per cento dei voti ed era arrivato quarto; da allora si è riavvicinato a Georgescu. Oggi secondo i sondaggi è il candidato favorito per il primo turno delle presidenziali di maggio, ma si presume che al ballottaggio venga battuto da uno degli altri due candidati più forti: il candidato dell’attuale coalizione di governo, Crin Antonescu, o il sindaco di Bucarest Nicusor Dan.