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  • Martedì 18 marzo 2025

In Groenlandia non c’è più nemmeno una libreria

Ora che ha chiuso l'ultima di Nuuk per i libri bisogna andare in altri negozi, ma non è la stessa cosa

L'ex sede della libreria, che ora ospita un parrucchiere (Matteo Castellucci/il Post)
L'ex sede della libreria, che ora ospita un parrucchiere (Matteo Castellucci/il Post)

A metà gennaio ha chiuso l’Atuagkat Boghandel, la storica libreria di Nuuk. Era la più antica della Groenlandia, nonché l’ultima rimasta aperta. Due settimane fa Claus Jordening, l’ex proprietario, ha cessato l’attività. Adesso al posto della libreria, nel centro della capitale vicino al supermercato Brugseni, c’è un salone di parrucchieri. L’Atuagkat aveva aperto nel 1966, aveva cambiato sede varie volte, ed era a suo modo un’istituzione. Molti degli abitanti di Nuuk (Nuummiut in groenlandese) sentono già la sua mancanza, e non avere più una libreria è un problema anche per le case editrici e gli autori locali.

Jordening spiega che ha dovuto chiudere per ragioni personali: è tornato a Troense, nel sud della Danimarca, dopo più di trent’anni a Nuuk con la moglie e i figli. Circa un anno fa aveva messo in vendita l’attività a un prezzo di favore, ma non ha trovato chi la rilevasse. «È molto triste», dice Jordening, che considera la storia dell’Atuagkat «una storia d’amore, come ogni storia di libri».

La chiusura della libreria ha anche conseguenze per le case editrici locali, che sono poche e molto piccole. Jordening spiega che l’Atuagkat comprava «immediatamente tra le 20 e le 50 copie di ogni nuovo titolo», garantendo loro entrate sicure. È un numero significativo se si pensa che un libro che vende 200-300 copie diventa un bestseller in Groenlandia (che ha quasi 57mila abitanti, di cui poco meno di 20mila a Nuuk), come ha raccontato Niviaq Korneliussen, la più famosa scrittrice groenlandese, al festival della casa editrice Iperborea a febbraio.

L'interno della libreria pochi mesi prima della chiusura

L’interno della libreria pochi mesi prima della chiusura (Facebook/Atuagkat Boghandel)

All’inizio della sua storia, molto prima che la gestisse Jordening (che l’ha fatto per gli ultimi vent’anni), l’Atuagkat era stata aperta proprio su iniziativa delle case editrici. Avevano bisogno di un posto dove raccogliere e vendere i loro libri, per non doverli più spedire a domicilio ciascuna per conto proprio. Era – ed è – un’operazione costosa in un posto come la Groenlandia: vastissimo, con città sparpagliate sulle coste che non sono collegate tra loro da strade, ma raggiungibili solo in aereo, elicottero o barca.

La costruzione della prima sede della libreria Atuagkat di Nuuk

La costruzione della prima sede della libreria Atuagkat di Nuuk (foto del Nunatta Allagaateqarfia/Grønlands Nationalarkiv su Facebook)

Fino a pochi anni fa c’erano altre librerie, che come spesso avviene in Groenlandia erano anche altre cose. Nei centri più piccoli, per esempio, il supermercato Pilersuisoq è anche ufficio postale e banca. La libreria di Ilulissat, la terza città del paese e la più turistica, abbinava la vendita di libri a un piccolo caffè. Altre hanno chiuso quando i librai sono andati in pensione. In Groenlandia non ci sono grosse case editrici: dipendono spesso dai fondi statali e molte spariscono dopo aver pubblicato pochi titoli. Per questo, vari autori scelgono di autopubblicarsi.

La principale casa editrice del paese si chiama Milik ed è quella che ha pubblicato le opere di Korneliussen (che in Italia sono tradotte da Iperborea). Anche grazie ad autrici come Korneliussen, molto apprezzate e tradotte all’estero, la letteratura groenlandese sta vivendo un momento buono nonostante le difficoltà dell’industria editoriale locale. «Siamo un’azienda gestita da una sola donna» dice la fondatrice di Milik, Lene Therkildsen, che l’ha aperta nel 2003. «Oggi ci stiamo ridimensionando, per via della mia età, ma pubblichiamo ancora alcuni titoli ogni anno».

Therkildsen aggiunge che a Nuuk, Ilulissat e Sisimiut (la seconda città del paese) i libri si trovano ancora in posti come i negozi di souvenir e i musei. Oppure si possono ordinare online, ovviamente.

Alcuni libri in groenlandese in vendita da Anori Art, il 12 marzo a Nuuk (Matteo Castellucci/il Post)

A Nuuk il supermercato Brugseni ha alcuni libri, esclusivamente per bambini. Il negozio Anori Art, che ha due punti vendita tra la costa e il centro commerciale Nuuk Center, ha una scelta più ampia, ma comunque non paragonabile a quella di una libreria: vende principalmente souvenir e opere d’arte locali. Da Anori Art raccontano che Aka Hansen, una nota attivista e intellettuale groenlandese, passa spesso a sincerarsi se i libri che pubblica per Uilu Stories sono richiesti o se serve un riassortimento. E che più persone sono venute a cercare libri, ora che l’Atuagkat non c’è più.

In questo contesto Internet è un’alternativa essenziale per procurarsi i libri, e spesso è l’unica opzione. Anche in Groenlandia ci sono negozi online e c’è Amazon. Per un libro in groenlandese, di cui ci sono scorte sull’isola, un ordine arriva in tempi brevi: a Nuuk gli stessi a cui siamo abituati in Italia. Per le case editrici danesi ed europee invece bisogna pazientare, come in generale per le spedizioni dall’Europa o dal Nordamerica. Chi paga per una consegna rapida di solito riceve il pacco in una settimana, altrimenti può volerci anche un mese.

Al di là della logistica, l’Atuagkat era un riferimento per la vita culturale di Nuuk. Venivano organizzate lì le presentazioni (c’è comunque il Katuaq, un attrezzato centro culturale). Jordening aggiunge che tanti clienti si fermavano anche solo per fare due chiacchiere, o farsi consigliare sui libri, specie sulle nuove uscite. Secondo Paul Cohen, un traduttore che vive a Narsaq, «questi sono tempi difficili per l’industria editoriale groenlandese e in generale per le librerie. I groenlandesi leggono sempre meno libri e anche qui la casa tipica è dominata da un gigantesco televisore a schermo piatto».

Una vecchia sede dell’Atuagkat Boghandel, oggi demolita

Una vecchia sede dell’Atuagkat Boghandel, oggi demolita (Wikimedia)

In Groenlandia la letteratura ha ancora una significativa componente orale, spiega Katti Frederiksen, scrittrice ed editrice che fa parte del consiglio direttivo dell’associazione degli scrittori groenlandesi (Kalaallit Atuakkiortut). Molti dei 20-30 libri che vengono pubblicati ogni anno sono per bambini, «per aiutarli a sviluppare la loro identità attraverso la loro lingua [groenlandese] e cultura» in un contesto di decolonizzazione. Frederiksen fa alcuni esempi. Pilu di Uilu Pedersen riprende la mitologia groenlandese, Taartumi Sulugissarpoq di Paarnaq Rosing esplora il rapporto tra esseri umani e natura, centrale nella cultura dell’isola.

Tra i romanzi, Arnarulunnguaq di Pauline Knudsen ricostruisce la storia della donna che accompagnò il celebre esploratore Knud Rasmussen. «Tutti conoscono Rasmussen, ma solo pochi lei, che fu il vero eroe e decisiva per il successo» della loro più famosa spedizione, durata tre anni, dice Frederiksen. Infine Qaamarngup Taartullu Akisugunnerinni di Lisathe Møller è stato recentemente candidato al Premio del Consiglio Nordico (il più alto riconoscimento letterario scandinavo, lo stesso vinto da Korneliussen): è ambientato nel 2030, ma racconta come sta cambiando la società groenlandese di oggi.

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