Il Perù ha dichiarato lo stato d’emergenza a Lima a causa dell’uccisione di un famoso cantante

La presidente del Perù Dina Boluarte (AP Photo/John Mejia)
La presidente del Perù Dina Boluarte (AP Photo/John Mejia)

Il governo del Perù ha dichiarato lo stato d’emergenza nella capitale Lima, a causa dell’uccisione di un popolare cantante, compiuta domenica da un gruppo armato, e dell’aumento delle violenze che ne è seguito. Lo stato d’emergenza durerà 30 giorni e comporterà la limitazione di alcuni diritti delle persone, tra cui la libertà di riunione e di movimento in città, e lo schieramento dell’esercito per le strade di Lima.

Il cantante ucciso si chiamava Paul Flores e faceva parte di un noto gruppo di musica cumbia, Armonia 10: era stato ucciso domenica con colpi d’arma da fuoco da alcune persone che avevano assaltato il bus su cui stava viaggiando insieme agli altri membri del gruppo a Lima. Le persone che avevano ucciso Flores sono poi scappate in moto, e finora non sono state rintracciate: la polizia sospetta che l’uccisione sia dovuta al rifiuto di Flores di farsi estorcere del denaro da parte di un gruppo criminale. Il racket delle estorsioni è del resto molto diffuso in Perù, così come gli omicidi collegati: secondo la polizia solo a gennaio nel paese ci sono stati 1.909 casi di estorsione. I tentativi di estorsione molto spesso hanno riguardato persone famose, come appunto i cantanti, che negli ultimi tempi hanno più volte denunciato i crescenti pericoli a cui vanno incontro.