Gli astronauti bloccati da mesi sulla Stazione Spaziale Internazionale stanno infine tornando sulla Terra

Alcuni astronauti sulla Stazione Spaziale Internazionale, tra cui Suni Williams, a destra, e Butch Wilmore, a sinistra, i due bloccati lì da oltre nove mesi (Dal profilo X della Nasa)
Alcuni astronauti sulla Stazione Spaziale Internazionale, tra cui Suni Williams, a destra, e Butch Wilmore, a sinistra, i due bloccati lì da oltre nove mesi (Dal profilo X della Nasa)

Martedì, alle 6:05 in Italia, gli astronauti bloccati da oltre nove mesi sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) hanno infine iniziato il loro viaggio di ritorno sulla Terra. Sono gli statunitensi Suni Williams e Butch Wilmore: erano arrivati lì lo scorso giugno e avrebbero dovuto restare sulla ISS solo per otto giorni ma, a causa dei problemi tecnici della capsula Starliner che ce li aveva portati, la loro missione è durata più di nove mesi. Sono a bordo di una capsula di SpaceX, e il viaggio durerà all’incirca 17 ore.

Insieme a Williams e Wilmore torneranno sulla Terra Nick Hague, un altro astronauta della NASA, e Aleksandr Gorbunov, cosmonauta dell’agenzia spaziale russa Roscosmos. Sulla Stazione Spaziale Internazionale rimarranno quattro astronauti che lo scorso fine settimana erano arrivati a dare loro il cambio: le statunitensi Anne McClain e Nichole Ayers, il giapponese Takuya Onishi e il russo Kirill Peskov, che resteranno con una parte dell’equipaggio già a bordo, l’astronauta della NASA Don Pettit e i cosmonauti Alexey Ovchinin e Ivan Vagner.

La capsula Starliner con cui a giugno Williams e Wilmore erano arrivati sulla ISS, prodotta da Boeing, aveva avuto dei problemi ai sistemi di manovra prima di raggiungere la stazione. Successivamente la NASA e Boeing avevano fatto delle valutazioni sulla sicurezza della capsula e l’agenzia spaziale statunitense aveva concluso che fosse meglio farla rientrare sulla Terra senza nessuno a bordo. Ne era nato anche un caso politico, perché l’allora candidato alla presidenza Donald Trump e Elon Musk, suo principale sostenitore e proprietario di SpaceX, avevano addirittura fatto intendere che i due fossero stati abbandonati e dimenticati nello spazio dall’amministrazione Biden per motivi politici.