In un allevamento di polli negli Stati Uniti è stato rilevato il primo caso di aviaria H7N9 dal 2017

Un addetto pulisce le gabbie in un negozio di polli a New York, negli Stati Uniti, 7 febbraio 2025 (AP Photo/Andres Kudacki)
Un addetto pulisce le gabbie in un negozio di polli a New York, negli Stati Uniti, 7 febbraio 2025 (AP Photo/Andres Kudacki)

In un allevamento di polli del Mississippi, negli Stati Uniti, è stato individuato il primo caso di influenza aviaria causato dal virus H7N9 dal 2017. È in grado di passare da animale a uomo, genera sintomi anche gravi e ha un tasso di letalità del 39 per cento (calcolato sul totale delle infezioni al mondo da quando è stato individuato per la prima volta in Cina, nel 2013, ovvero 616 morti su 1.568 persone infette). L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha chiarito che è difficile che il virus si diffonda da persona a persona.

Negli ultimi mesi negli Stati Uniti la diffusione dell’influenza aviaria causata da un altro tipo di virus, l’H5N1, ha portato gli allevatori a uccidere milioni di polli per limitare i contagi. Questo ha ridotto l’offerta di uova e ha generato un insolito aumento dei prezzi. A gennaio è stato comunicato il primo caso di decesso per l’aviaria H5N1: un uomo di 65 anni con patologie pregresse. Anche in questo caso, l’OMS ha chiarito che il contagio da persona a persona è considerato difficile.

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