Il partito del primo ministro ungherese Viktor Orbán ha proposto di vietare il Pride per legge

Il corteo del Pride a Budapest, Ungheria, 24 luglio 2021 (AP Photo/ Anna Szilagyi)
Il corteo del Pride a Budapest, Ungheria, 24 luglio 2021 (AP Photo/ Anna Szilagyi)

Lunedì il partito nazionalista e conservatore del primo ministro ungherese Viktor Orbán ha presentato una proposta per vietare per legge il Pride, l’insieme degli eventi e delle manifestazioni per la tutela dei diritti della comunità LGBTQ+. Orbán governa l’Ungheria in modo semiautoritario dal 2010 e sta progressivamente smantellando i diritti civili nel paese. Adesso Fidesz, il partito al governo, ha proposto di emendare la legge che regola la libertà di associazione, sostenendo che il Pride sia un evento dannoso per i minori: pertanto violerebbe i divieti stabiliti dalla legge che tutela bambine e bambini.

In base alla proposta, che è sostenuta anche da alcuni parlamentari del Partito popolare cristiano democratico (Kdnp), il divieto del Pride verrebbe esplicitato nella legge sulla libertà di associazione. Sia chi organizza la manifestazione sia chi ci partecipa violerebbe la legge e rischierebbe quindi una sanzione; la polizia avrebbe inoltre la possibilità di usare strumenti di riconoscimento facciale per identificare le persone che partecipano all’evento, che di solito si tiene tra giugno e luglio, come in Italia e in altri paesi europei.

Nel 2021 l’Ungheria aveva già approvato una contestata legge che vieta di affrontare temi legati all’omosessualità in contesti pubblici frequentati dai minori. Adesso la proposta di Fidesz verrà discussa dalla Commissione giustizia dell’Assemblea nazionale, il parlamento monocamerale del paese.

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