Le proteste in Macedonia del Nord per l’incendio nella discoteca
Hanno manifestato migliaia di persone, e alcune hanno distrutto un pub che ritenevano appartenesse al proprietario della discoteca

A Kočani, la città della Macedonia del Nord in cui nel fine settimane sono morte 59 persone per un incendio in una discoteca, i manifestanti hanno distrutto un locale che sembra appartenga al proprietario della discoteca in cui c’è stato l’incendio: hanno preso a calci e lanciato oggetti contro i vetri che ricoprivano la veranda, distruggendoli, e poi ribaltato tavoli e sedie al suo interno.
A Kočani le proteste per chiedere giustizia per le persone morte nell’incidente stanno coinvolgendo migliaia di persone, per ora in maniera prevalentemente pacifica. L’incendio si è sviluppato in una discoteca, il Pulse, in cui erano state riscontrate diverse irregolarità di gestione, tra cui gravi carenze nei rivestimenti e nei sistemi antincendio. Sono rimaste ferite anche 155 persone, e ci sono una ventina di indagati, accusati a vario titolo di essere in qualche modo responsabili dell’incendio: 15 sono in detenzione preventiva, tra cui il gestore dello stesso Pulse, il figlio del proprietario e alcuni funzionari pubblici.
L’incendio al Pulse si è sviluppato attorno alle 2:30 della notte tra sabato e domenica, quando nel locale si stava tenendo un concerto dei DNK, un duo hip hop piuttosto famoso nel paese. A un certo punto le scintille di alcuni fuochi d’artificio accesi sul palco hanno incendiato rapidamente il soffitto, fatto di un materiale molto infiammabile. I video condivisi sui social mostrano come i presenti non si siano resi subito conto del pericolo.
Il Pulse si trova in una ex fabbrica di tappeti e i media locali lo hanno descritto come un locale «improvvisato». Al suo interno c’erano due soli estintori, insufficienti per gli oltre 400 metri quadrati di superficie, e mancavano gli idranti. In base alle prime ispezioni le pareti e i soffitti dell’edificio erano stati rivestiti con materiali non ignifughi. C’era inoltre un’unica uscita disponibile, e questo potrebbe avere contribuito a creare la calca: l’altra uscita, sul retro, era chiusa con un lucchetto e coperta da materiali insonorizzanti.
La discoteca qualche anno fa era stata riconvertita da edificio industriale a struttura di ristorazione, ma senza interventi di ristrutturazione, e di recente aveva cambiato proprietà. La licenza era stata concessa senza i dovuti controlli dal ministero dell’Economia: per questo il ministro dell’Interno della Macedonia del Nord, Pance Toskovski, ha parlato di un probabile caso di corruzione.
Le proteste sono iniziate lunedì e al momento sono concentrate soprattutto a Kočani, che ha circa 25mila abitanti e si trova a un centinaio di chilometri a est della capitale Skopje.