La sorpresa del campionato è il Bologna, di nuovo
All'allenatore Vincenzo Italiano sta riuscendo una cosa molto difficile: reggere il confronto con la miglior stagione degli ultimi sessant'anni

Domenica pomeriggio il Bologna ha battuto la Lazio per 5-0 nella Serie A maschile di calcio, ottenendo la quarta vittoria consecutiva e salendo al quarto posto in campionato. In questo momento, quindi, sarebbe qualificato per la prossima Champions League, la principale competizione europea per club, alla quale accedono le prime quattro della classifica. Sarebbe un risultato abbastanza eccezionale se si considera che, prima della stagione in corso, il Bologna aveva giocato solo una volta in Champions League, nel 1964 (si chiamava ancora Coppa dei Campioni); quest’anno ci era tornato grazie alla grande stagione scorsa, giocata con Thiago Motta come allenatore e che molti ritenevano per certi versi irripetibile.
Il suo successore Vincenzo Italiano sta cercando di ottenere un risultato simile nonostante in estate se ne siano andati tre tra i migliori giocatori della scorsa stagione, Riccardo Calafiori, Alexis Saelemaekers e Joshua Zirkzee, e nonostante le sue idee di gioco siano in parte diverse da quelle di Thiago Motta.
Italiano ci ha messo un po’, ma oggi il Bologna sembra essere una squadra addirittura migliore di quella di Motta, capace di proporre un gioco intenso e spettacolare, che ha portato tra i tifosi un entusiasmo probabilmente mai visto. Nello stesso momento della scorsa stagione, quindi a nove giornate dalla fine, il Bologna era sempre quarto, con un punto in più rispetto a oggi; quest’anno però la squadra, oltre ad aver giocato la Champions League (è uscita nella prima fase dopo aver messo insieme una vittoria, tre pareggi e quattro sconfitte), si è qualificata per la semifinale di Coppa Italia, dove affronterà l’Empoli che è terzultimo in campionato.
Gli highlights della vittoria contro la Lazio
Nella vittoria contro la Lazio si sono visti in modo emblematico i punti di forza del Bologna di oggi, come la capacità di costringere gli avversari ad abbandonare la propria posizione grazie a un’ottima gestione del pallone, con passaggi e movimenti precisi che coinvolgono tutti i giocatori e la grande irruenza che mette nel pressing e nelle cosiddette “seconde palle”, cioè sui palloni respinti dalla difesa avversaria, che spesso diventano occasioni da gol per il Bologna.
Italiano ha mantenuto in parte l’impostazione di Thiago Motta, che prevedeva di controllare il gioco con il possesso palla (il Bologna lo tiene in media per il 58 per cento del tempo, terza squadra della Serie A in questa statistica), ma ha aggiunto nuovi principi tipici del suo calcio. Tra questi ci sono la ricerca dell’ampiezza, cioè di allargare continuamente il gioco coinvolgendo molto gli esterni, e una maggior aggressività senza palla, che ha come risultato una fase difensiva forse meno attenta rispetto a quella di Thiago Motta, ma più intensa e, nelle giornate migliori, complicata da sostenere per gli avversari. Domenica la Lazio, che aveva giocato giovedì sera in Europa League e arrivava da un ciclo di partite piuttosto logorante, ha faticato tantissimo a reggere l’impeto del Bologna.
In tutto questo, Italiano è riuscito a far migliorare quasi tutti i calciatori, molti dei quali sono stati presi in questi anni grazie alle intuizioni del direttore sportivo Giovanni Sartori, che fino al 2022 ha lavorato con l’Atalanta e viene considerato tra i migliori in Italia. Gli attaccanti Benjamín Domínguez e Santiago Castro, 21 e 20 anni, sono appena stati convocati nella Nazionale argentina campione del mondo; il 25enne danese Jens Odgaard ha appena segnato il suo sesto gol in campionato; il terzino Juan Miranda (spagnolo classe 2000) contro la Lazio ha fatto altri due assist. Lo svizzero Dan Ndoye, anche lui del 2000, è diventato un giocatore decisivo e in questa stagione è stato uno dei migliori esterni della Serie A: nel suo primo anno al Bologna aveva segnato un solo gol in campionato, in questo secondo anno con Italiano ne ha già fatti 7. E poi ci sono calciatori già affermati che stanno continuando a giocare bene come Riccardo Orsolini, Remo Freuler e Sam Beukema.
Italiano è riuscito a coinvolgere tutti: contro la Lazio hanno segnato 5 calciatori diversi, e in generale è uno di quei momenti in cui pare ci sia grande unità tra allenatore, calciatori, dirigenza e tifosi.

La festa dei giocatori del Bologna sotto la curva dopo la vittoria contro la Lazio (Alessandro Sabattini/Getty Images)
È difficile dire se il Bologna riuscirà a qualificarsi per la prossima Champions League, perché ci sono tante squadre che stanno competendo per quell’obiettivo e perché deve ancora giocare partite molto impegnative: ad aprile affronterà di seguito Napoli, Atalanta e Inter (seconda, terza e prima in classifica); a maggio giocherà contro Juventus, Milan e Fiorentina in tre partite che saranno quasi certamente decisive (sono tre dirette concorrenti per il quarto posto). Di certo si prepara con grande entusiasmo e consapevolezza a questo finale di stagione, nel quale si giocherà anche la vittoria della Coppa Italia. Se si esclude la Coppa Intertoto del 1998 (un vecchio torneo che serviva per qualificarsi a quella che oggi è l’Europa League), il Bologna non vince un trofeo dal 1974, anche in quel caso una Coppa Italia.
Nelle scorse tre stagioni, quando aveva allenato la Fiorentina, Vincenzo Italiano aveva ottenuto buoni risultati, non del tutto riconosciuti anche a causa di tre sconfitte in altrettante finali (una di Coppa Italia e due di Conference League, la terza competizione europea per importanza). Quest’anno, a prescindere da come andrà, ha confermato di essere uno dei migliori allenatori del campionato, preparato tatticamente e con un carattere da grande trascinatore. Aveva molto da perdere, andando al Bologna che aveva appena giocato la sua miglior stagione degli ultimi sessant’anni, ma per il momento ha dimostrato di saper reggere il confronto e le pressioni.