Anche in Romagna non ci sono state esondazioni
La piena del fiume Lamone, che aveva allagato Brisighella, ha attraversato Faenza e Bagnacavallo senza superare gli argini

La piena del fiume Lamone, che tra il 2023 e il 2024 aveva causato tre alluvioni, ha attraversato la città di Faenza, in Romagna, senza superare gli argini. È successo intorno a mezzanotte, tra venerdì e sabato. Circa tre ore dopo la piena è passata per Bagnacavallo, un altro comune della provincia di Ravenna molto danneggiato nel settembre dell’anno scorso, e anche in questo caso non ci sono stati problemi. Anche la piena del Senio, il fiume su cui sorgono Lugo e Castel Bolognese tra gli altri, non ha causato esondazioni. L’unica località in cui un fiume è esondato è stata Brisighella, ai piedi delle colline, dove nel pomeriggio di venerdì alcune case e campi sono stati allagati.
Le piogge abbondanti che giovedì e venerdì hanno interessato buona parte della Romagna, della provincia di Bologna e della Toscana hanno fatto crescere il livello dei fiumi e spinto la Protezione civile e le autorità regionali a diffondere un’allerta rossa, il più alto livello di allarme per gli eventi meteorologici che possono causare alluvioni o frane. In Toscana venerdì ci sono stati allagamenti in alcuni comuni, in particolare a Sesto Fiorentino e Vicchio, in provincia di Firenze, ma la piena dell’Arno non ha superato gli argini né nel capoluogo di regione né a Pisa.
Le allerte rosse restano valide anche per sabato (fino alle 14 per quanto riguarda la Toscana) in varie zone delle due regioni, specialmente di pianura. Nell’Appennino sta continuando a piovere, ma con intensità minore rispetto a venerdì. In provincia di Bologna continuano a essere piuttosto alti i livelli del fiume Reno, per cui però sono state attivate le casse di espansione di Calderara di Reno. Sabato le scuole rimarranno chiuse in molti comuni della provincia di Ravenna, mentre sono aperte a Bologna.
La sindaca di Lugo Elena Zannoni ha detto sui social che «dare l’allerta non è stato eccessivo» perché il rischio di esondazioni esisteva, osservando che gli argini riparati dopo le alluvioni degli scorsi anni non sono ancora consolidati sebbene abbiano retto alle piene della scorsa notte: «Queste enormi piene però li debilitano per cui vanno concluse al più presto anche le altre soluzioni, soprattutto per laminare le acque».