La più grande manifestazione contro il presidente Aleksandar Vučić in quattro mesi di proteste in Serbia

Sabato a Belgrado, la capitale della Serbia, oltre centomila persone hanno partecipato alla più grande manifestazione contro il presidente Aleksandar Vučić nelle proteste che durano da oltre quattro mesi. Le manifestazioni erano iniziate dopo il crollo di una tettoia nella stazione ferroviaria di Novi Sad, una città a circa 60 chilometri da Belgrado, lo scorso 1° novembre: aveva causato 15 morti. Da quel momento sono diventate sempre più estese e partecipate, e avvengono quasi ogni giorno in diverse città del paese. Sabato secondo fonti del ministero dell’Interno i manifestanti erano circa 107mila, arrivati da tutta la Serbia: secondo altre fonti il numero dei presenti potrebbe essere stato anche tre volte superiore. Si sono svolte in modo pacifico, nonostante i timori della vigilia.
Il presidente Aleksandar Vučić, nazionalista e conservatore, domina la politica serba da una decina d’anni e da settimane sostiene che le proteste siano «animate da forze occidentali», senza presentare alcuna prova a sostegno di questa tesi. Il governo venerdì ha soppresso molti treni verso Belgrado, ufficialmente per motivi di «sicurezza». Agli studenti, che da mesi guidano le proteste, si sono uniti sabato migliaia di agricoltori serbi, arrivati in città con i trattori.

Trattori vicino alla sede del parlamento serbo, a Belgrado, il 15 marzo 2025 (AP Photo/Darko Vojinovic)
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