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  • Venerdì 14 marzo 2025

Il seguitissimo processo sulla morte di Maradona

È cominciato martedì in Argentina e sta ricevendo grandi attenzioni, dovute anche alla notorietà e alla teatralità di chi rappresenta l'accusa e la difesa

Una donna vicino a una bandiera con il volto di Maradona fuori dal tribunale di San Isidro, vicino Buenos Aires, l'11 marzo 2025 (AP Photo/Natacha Pisarenko)
Una donna vicino a una bandiera con il volto di Maradona fuori dal tribunale di San Isidro, vicino Buenos Aires, l'11 marzo 2025 (AP Photo/Natacha Pisarenko)
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L’11 marzo è cominciato a San Isidro, in Argentina, il processo sulla morte di Diego Armando Maradona. È un processo che sta ricevendo attenzioni estesissime, in parte perché riguarda uno degli sportivi più famosi e venerati in Argentina e nel mondo, e in parte perché lo si attendeva da più di due anni: le accuse nei confronti degli imputati – gli operatori sanitari incaricati delle cure a Maradona – erano infatti state formalizzate già nel giugno del 2022.

Maradona morì il 25 novembre 2020 in un appartamento di El Tigre, vicino Buenos Aires, a causa di un arresto cardiorespiratorio. Si trovava in ricovero domiciliare: due settimane prima era stato dimesso da una clinica della città argentina di La Plata, dove il 3 novembre era stato sottoposto a un’operazione chirurgica per rimuovere un ematoma subdurale (un’emorragia cerebrale tra due meningi).

Pochi giorni dopo la morte, i procuratori argentini avviarono un’indagine sugli operatori sanitari incaricati delle cure. Il caso era stato valutato anche da una commissione di 20 esperti, che aveva stabilito che il personale medico di Maradona aveva agito in modo inappropriato e carente, senza fare il possibile per salvarlo.

Nel processo sono imputate sette persone: il neurochirurgo e medico personale del calciatore, la psichiatra che prescrisse i farmaci che Maradona assunse fino al momento della sua morte, lo psicologo che gestì il trattamento per la dipendenza da alcol di Maradona, i due incaricati di tenere sotto controllo il ricovero domiciliare, il coordinatore del personale infermieristico e l’infermiere che si occupava delle cure notturne. Sono tutte accusate di omicidio colposo, e rischiano una condanna che può andare dagli 8 ai 25 anni di carcere.

La stessa accusa è stata rivolta anche a un’ottava persona, un’infermiera che però ha chiesto di essere processata separatamente da una giuria popolare, una possibilità che la legge argentina prevede per gli imputati per cui è stata chiesta una pena superiore ai 20 anni di carcere.

(AP Photo/Natacha Pisarenko)

I media argentini stanno seguendo quotidianamente il processo, e non solo per l’enorme fama di Maradona. Sono stati ripresi e raccontati per esempio gli atteggiamenti teatrali e sopra le righe di uno dei pubblici ministeri, Patricio Ferrari. Nella prima udienza di martedì, durante la requisitoria con cui stava presentando ai giudici le accuse nei confronti dei sette imputati, Ferrari ha mostrato uno foto scattata a Maradona pochi minuti dopo la sua morte: ritrae il corpo di Maradona steso di schiena su una barella, e con il ventre visibilmente gonfio (la foto è stata ripresa da molti media internazionali, anche italiani).

Ferrari è stato criticato per avere mostrato l’immagine. Ha però sostenuto che fosse un elemento di prova e che servisse a dimostrare come il personale medico non intervenne tempestivamente nonostante le visibili pessime condizioni di salute in cui si trovava Maradona. Sempre secondo Ferrari, tra l’11 e il 15 novembre 2020 Maradona sarebbe stato tenuto nell’appartamento di El Tigre mentre non aveva il «pieno possesso delle sue facoltà mentali», e quindi non era in grado di decidere autonomamente se farsi ricoverare in ospedale.

(AP Photo/Natacha Pisarenko)

Un’altra persona che sta alimentando le attenzioni sul processo è Fernando Burlando, l’avvocato che rappresenta le figlie di Maradona. Burlando è probabilmente l’avvocato più conosciuto d’Argentina, oltre che un personaggio televisivo assai noto. Nel corso della sua carriera ha difeso persone famose in processi molto seguiti. Per esempio ha rappresentato per un periodo l’attore argentino Juan Darthés, accusato di stupro dall’attrice Thelma Fardin, all’epoca della violenza minorenne. Su suggerimento di Burlando, Darthés si è poi trasferito in Brasile, dove alla fine è stato processato comunque e condannato in primo grado a sei anni di carcere.

Il processo sulla morte di Maradona potrebbe durare alcuni mesi. I media argentini dicono che si andrà avanti probabilmente fino a luglio, con tre udienze a settimana e circa 110 testimoni.