La Corte della Bosnia Erzegovina ha emesso un mandato d’arresto nei confronti del leader serbo bosniaco Milorad Dodik

Venerdì la Corte della Bosnia Erzegovina, il più importante tribunale ordinario del paese, ha emesso un mandato d’arresto nei confronti di Milorad Dodik, il presidente della Republika Srpska (RS), una delle due entità in cui è suddiviso il paese, abitata a grande maggioranza da serbi bosniaci. Dodik sarebbe accusato di avere attaccato l’ordine costituzionale del paese insieme al primo ministro, Radovan Višković, e al presidente dell’Assemblea nazionale, Nenad Stevandić. Pochi giorni fa la procura di Stato aveva emesso per loro un ordine di comparizione, ma i tre non si erano presentati e in una conferenza stampa avevano negato l’autorità delle istituzioni giudiziarie statali. La procura ha quindi chiesto alla Corte di emettere un mandato d’arresto, in seguito al quale dovranno essere detenuti almeno un mese.
In Bosnia è in corso una grossa crisi legata proprio a Dodik, che negli anni ha sostenuto spesso posizioni nazionaliste e filorusse e ha più volte minacciato la secessione della RS dal resto del paese. Lo scorso 26 febbraio è stato giudicato colpevole di avere impedito l’applicazione delle decisioni dell’Alto Rappresentante, un funzionario internazionale incaricato di garantire il rispetto dell’accordo di pace che mise fine alla guerra degli anni Novanta, e che può prendere decisioni che hanno valore di legge. Dodik ha definito il processo contro di lui «una persecuzione politica».
Nei giorni successivi alla sentenza l’Assemblea Nazionale di RS (controllata dal partito di Dodik, l’Alleanza dei Socialdemocratici Indipendenti) aveva approvato una serie di leggi contrarie alla Costituzione per vietare a diverse istituzioni giudiziarie statali di operare nel territorio della RS. La Corte costituzionale di Bosnia Erzegovina ha annullato le leggi venerdì scorso: nel frattempo, l’Assemblea Nazionale ha iniziato a discutere anche la bozza di una nuova Costituzione, che secondo i media bosniaci aumenterebbe la sua già ampia autonomia.